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giovedì 28 marzo 2024

La Galleria d'arte moderna omaggia Expo 2015 con la mostra ''I frutti della terra''

21-09-2015
La mostra "I frutti della terra. Arturo Tosi e altri" alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti è stata prorogata al 29 novembre 2015.

"I frutti della terra natura in posa. Arturo Tosi e altri" è il titolo della nuova mostra ideata dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti che potrà essere ammirata fino al 29 novembre.
Come ha dichiarato Simonella Condemi, direttrice della Galleria in conferenza stampa: "Si tratta di un bel romanzo scritto rileggendo i carteggi scambiati tra vecchi amici, letterari e artisti. Ho cercato di tirar fuori un inno alla pittura al cambiamento dei materiali seguendo l'inno evviva tosi. Il titolo è fortemente legato alla materia infatti le opere sono piene di succo sembra che siano appena uscite dalla terra soprattutto quelle nate dall'entusiasmo pittorico di Tosi".
La rassegna, per rendere omaggio a Expo 2015, l'Esposizione Mondiale di Milano e al suo tema "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", chiama in causa un ospite d'eccezione: Arturo Tosi e, come anticipa il titolo, tutte quelle tele in cui ad essere protagonisti sono proprio i frutti della terra. Non si tratta di due percorsi separati ma bensì di temi fortemente legati tra loro vista la predilezione del celebre pittore lombardo di ritrarre paesaggi e nature morte.
Arturo Tosi, nato a Busto Arsizio nel 1871, è considerato uno dei più noti artisti della scena lombarda. Nel 1891, dopo aver frequentato l'Accademia di Brera, con l'esposizione della Permanente milanese entra nell'albo dei pittori anche se la sua consacrazione arriverà solo nel 1923 con la mostra personale allestita presso la Galleria Pesaro di Milano. Il suo stile, come possiamo notare dalle 16 opere di "I frutti della Terra", molte delle quali inedite, non appare lineare, dipinto dopo dipinto si nota che la costruzione dell'immagine cambia e con questa anche i contorni che ora si fanno riconoscibili, ora si rompono. Il rispetto del rigore accademico caratterizza la prima parte della sua vita con figure e scorci che conquistano la tela dimostrando un profondo attaccamento al reale. Poi qualcosa cambia nel "periodo alcolico", quando la tensione rompe gli equilibri e i perimetri, per lasciare spazio a pennellate che confondono tra loro i protagonisti. Nonostante questa alternanza tra classicismo e rivoluzione il suo stile poggia su due elementi costanti: i soggetti ritratti e l'attenzione per il colore. Tosi è affascinato da ciò che lo circonda e dunque si limita a ritrarre quello che vede nella campagna ligure e bergamasca, infatti è proprio sulla tela che riesce a rivelare a pieno l'amore per la natura, per gli scorci e per i suoi frutti. Queste due muse accompagnano tutta la sua strada e vengono ritratti in momenti diversi per donare emozioni grazie all'ausilio della forza delle luci e delle ombre, caratteri che ridisegnano l'architettura dello spazio che ora aderisce al reale, ora sene allontana per traslarne i significati; ne sono un esempio l'arancia blu e la mela viola, oppure il ricorso a figure geometriche, quali i rombi, i rettangoli, le rette per rappresentare la natura, un elemento che ricorda l'influenza di Cèzanne. Tosi compone dunque d'impulso, una forza che viene comunque frenata da un'esperienza da maestro.
Ma il pittore lombardo alla Galleria non va in scena da solo, accanto a lui anche altri artisti che hanno visto in lui un maestro e un amico come Filippo De Pisis, Felice Carena, Felice Casorati, Gianni Vagnetti, Daphne Casorati Maugham, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Carlo Carrà e Alberto Salietti. Giovani colleghi che vedevano in lui un vero e proprio punto di riferimento tanto da affidargli il non facile ruolo di formatore di nuove promesse dell'arte.Questo legame che intreccia le vite e le opere esposte colpisce fin da subito lo spettatore che passo dopo passo riconosce elementi di somiglianza. Primo tra tutti ovviamente i soggetti rappresentati; frutti, vegetali, piante ornamentali, prodotti che nelle tele, complice il fermento del colore, restano statiche. Davanti a questa apparente loro rigidità scenica tuttavia qualcosa si muove, è la fanstasia di chi guarda che inizia a volare, assaporare e ricordare immersa in un viaggio tra arte ed enogastronomia. Le nature, che comunemente prendono l'accezione di morte, in scena alla Galleria d'arte moderna sono dunque in grado di trasmettere sensazioni di godereccia vitalità.
La mostra, che si svolge nell'ambito delle iniziative organizzate dai musei statali fiorentini per Expo, è prodotta dall'Ex Polo Museale Fiorentino e Sillabe, in collaborazione con l'Associazione Arturo Tosi e Firenze Musei.
Un nuovo appuntamento con l'arte del secolo scorso e con gli artisti che lo hanno caratterizzato.

Per maggiori informazioni: www.polomuseale.firenze.it 

Martina Viviani