Negraserie: è questo il nome della
mostra fotografica della giovane artista spagnola
Gloria Marco Munuera che resterà in esposizione dal
19 ottobre al 16 dicembre nell’atelier dell’
Auditorium Stensen. La vera particolarità della mostra è il mezzo espressivo utilizzato,
una sorta di ibrido tra fotografia e pittura. Si tratta di una serie di
immagini astratte che prendono forma su carta fotografica secondo il processo di sviluppo in camera oscura, ma che nascono
direttamente dai corpi dei modelli che l’artista usa. L’opera è una vera e propria fotografia dell’identità epidermica dei soggetti, che viene fuori dallo sfondo nero come
una ragnatela di linee bianche che si intrecciano fra di loro a formare sagome irreali “fatte della stessa stoffa dei sogni”.
Nasce così un universo di figure mitiche e immaginarie, una foresta di identità disperse e ritrovate. La forza delle immagini sta proprio nell’astrattezza delle forme che nasconde l’identità più forte che una foto possa restituire. Non più la forma pura, reale, riconoscibile, ma una figura grezza, intricata, profondamente personale che si espande secondo i tratti delle impronte digitali del corpo umano, in un gioco prospettico. “Grazie ad un particolare gioco prospettico – ha sottolineato
Gloria Marco Munuera - da lontano, il segno figurativo è ancora individuabile, ma avvicinandosi all’opera è possibile toccare i paesaggi interiori.
I corpi non si riconoscono più, non c’ è nome né volto da associare alle immagini. Le impressioni fotografiche sono la reale identità della foto, un vero ‘imprinting’ dell’ anima, la fotografia di un Dna unico”. Le fotografie di
Gloria Marco Munuera sono esposte anche al museo di arte contemporanea di Valencia, al museo “Arte Latina” a Madrid e al “Museo di Albacete”. L’artista spagnola, classe 1978, ha vinto il premio di fotografia per la “Junta de comunicades de Castilla La Mancha”. La mostra, curata da
Sofia Ciuffoletti, resterà in esposizione
fino al 16 dicembre.
Info www.stensen.org di Antonio Pirozzi