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venerdì 19 aprile 2024

''Jeef Koons. In Florence'': l'arte contemporanea si confronta con il passato

26-09-2015
''Un progetto culturale che fa rivivere nel presente la grandezza della nostra Città. Una Città che ha sempre trovato nell'arte il momento più alto della sua storia. Una sfida tra generi, tra epoche che provocherà dibattito. Se noi attraverso quest'opera riusciremo a instillare curiosità avremmo fatto qualcosa di utile. Oggi Firenze fa Firenze ed ha ancora la voglia di stupire il Mondo''.
E' con queste parole che il Sindaco del Comune di Firenze, Dario Nardella, inaugura "Jeef Koons- In Florence". La mostra del celebre artista del pop americano, dal 26 settembre al 28 dicembre, conquista la Culla del Rinascimento per portare in scena un incontro senza precedenti, quello tra le architetture del '500 e la potenza espressiva dell'arte contemporanea. Un confronto tra epoche vicine ma allo stesso tempo lontane, separate dal tempo, da stili e materiali diversi, ma unite nella stessa voglia di catturare l'attenzione del pubblico. Due le opere per due scrigni, Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, che nel 2015, con questa esposizione, decidono di ospitare il presente e le sue avanguardie per abbracciare idealmente le giovani generazioni e raccontare il loro glorioso passato.
La Sala dei Gigli ospita la "Barberini Faun", un calco in gesso del 2013 ispirato al Fauno Barberini, una scultura rinvenuta a Castel Sant'Angelo nel 1624 ed ora proprietà della Giptoteca di Monaco. Sulla scena il giovane dormiente viene rappresentato con tratti che ricordano la classicità greco-romana, ma la linearità accademica viene rotta all'improvviso da una sfera di colore blu elettrico posta sopra la coscia sinistra del fauno. L'oggetto spiazza lo spettatore e apre la porta a una pluralità di interpretazioni soggettive: ad alcuni può ricordare il Cosmo, la Terra, l'Uno, Dio, la perfezione, l'infinito, ad altri l'infanzia e i suoi momenti di gioco. Immagini che, come quella sfera e l'esistenza umana, sono in bilico tra gioia e rimorsi, staticità e movimento, solidità e precarietà. Questa scoperta attualizza la scultura trasformandola nell'emblema della società moderna e della crisi mondiale che la attanaglia. La sua superficie specchiata genera due correnti: la prima spinge l'osservatore a guardare la propria anima, l'altra a mettere a fuoco quello che lo circonda grazie a una nuova prospettiva, a tratti deformata, che permette di scoprire angoli nascosti e le altre opere che vivono in quello stesso ambiente come gli affreschi di Domenico il Ghirlandaio e la statua di "Giuditta e Orfeo" di Donatello. In questo riflesso si racchiude l'incontro tra presente e passato, tra classicità e innovazione, un confronto che peraltro anima anche la stessa Barberini Faun.  Il tema della sfera domina tutto il ciclo delle "Gazing Ball", ideato da Koons ispirandosi ad alcuni arredi della sua casa in Pennsylvania, alla base, come suggerisce l'artista c'è "lo “sguardo del filosofo" che giunge alla trascendenza attraverso i sensi per poi dirigere la nostra visione verso l’eternità tramite la pura forma e l’idea”.
Sull'arengario di Palazzo Vecchio, sospesa tra il capolavoro di Michelangelo e quello di Donatello, viene alla luce "Pluto and Proserpina", un'opera monumentale alta più di tre metri. La scultura in acciaio inox, lucidata a specchio, nel suo scintillante color oro ripropone in chiave completamente nuova "Il Ratto di Proserpina" di Gian Lorenzo Bernini. La storia è la stessa narrata da Ovidio nelle "Metamorfosi", la leggendaria avventura della figlia di Cerere che, mentre era nel bosco viene aggredita dall'infuocato Plutone. Con Koons il mito classico incontra quello contemporaneo; un incontro che genera una nuova chiave di letture, in cui i fiori freschi al posto del cane Cerbero, danno vita a uno spettacolo di passione e luce. Tutto lo spazio che circonda l'opera sembra moltiplicarsi e dissolversi intorno a quello specchio dorato capace di riflette sia la potenza espressiva dell'artista sia il dramma della leggenda. Dolore a Amore, due sentimenti in contrasto, conquistano la scena e legati in un abbraccio che non conosce limiti si legano indissolubilmente; complice la particolarità della superficie infatti si fatica a distinguere le linee che distinguono le due figure, la donna ormai rapita sembra aspettare la sua rinascita, proprio come una pianta da frutto, attende la sua primavera.
La mostra "Jeff Koons - In Florence" a cura di Sergio Risaliti, visibile dal 26 settembre al 28 dicembre 2015, nasce da una proposta di Fabrizio Moretti ed è promossa dal Comune di Firenze e l'Associazione Mus.e con il contributo della Camera di Commercio, della Galleria Moretti e da David Zwirner e la collaborazione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze.
Una nuova sfida per Firenze, un traguardo che parla di bellezza e di arte che come dichiara Koons ''deve essere capace di entrare in contatto con la storia e con le persone per meravigliarle''.

Info: http://museicivicifiorentini.comune.fi.it/ 

Martina Viviani