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martedì 23 aprile 2024

Dopo 50 anni riapre al pubblico il Cortile Maggiore dei Fiorentini

19-10-2015
Sono passati quasi cinquant'anni da quando, in seguito all'alluvione che il 4 novembre 1966 sconvolse i cittadini e la città di Firenze, il Cortile Maggiore dei Fiorentini del Museo Archeologico Nazionale venne chiuso al pubblico a causa dei danneggiamenti subiti. Cinquant'anni in cui questo insolito spazio all'interno del Palazzo della Crocetta è stato usato come luogo di deposito temporaneo dei materiali alluvionati del museo, e di tutto il territorio regionale. Grazie al sostegno dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha finanziato il restauro inserito nell'ambito del progetto per i 150 anni di Firenze Capitale, da alcuni giorni è di nuovo possibile visitare (su prenotazione) il suggestivo cortile che accoglie le uniche testimonianze della Firenze romana.

Come detto sopra, il Cortile dei Fiorentini nacque per garantire un riparo e la giusta valorizzazione ai resti dei più importanti monumenti antichi di Florentia. Al suo interno si trovano numerose edicole e tempietti realizzati da Luigi Adriano Milani – il direttore del Regio Museo Archeologico che documentò le operazioni di sventramento svolte in seguito al progetto di riordino del Centro di Firenze emanato nel 1866 – per esporre, in maniera suggestiva e scenografica, le numerose reliquie monumentali: elementi del Capitolium e del tempio di Iside, porzioni dell'impianto viario e della cinta muraria, frammenti di edifici abitativi e di impianti termali, nonché un gruppo di iscrizioni e di reperti scultorei provenienti dall'area del Foro.
Nel corso degli anni gli elementi architettonici furono ricoperti di smog e sporcizia, e l'alluvione di Firenze dette il colpo di grazia a questo "luogo simbolo" dell'antico splendore di Firenze. Oggi il Cortile Maggiore dei Fiorentini è stato restituito alla visita, e questo grazie ad un intervento di recupero durato più di due anni a cui hanno partecipato anche alcuni giovani restauratori. "Una delle parti più positive di quest'esperienza – ha affermato il soprintendente archeologo della Toscana, Andrea Pessina – è stata che grazie ai nostri restauratori abbiamo per due anni creato un campo-scuola in questo cortile che ha visto avvicendarsi diversi gruppi di studenti”. In particolare, al restauro del cortile hanno partecipato allievi del Liceo Artistico di Porta Romana, dell'Istituto per l'Arte e il Restauro di Palazzo Spinelli e dell'Escuela Superior de Arte del Principado de Asturias.
"È una cosa molto bella – ha aggiunto Pierluigi Rossi Ferrini, vice presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze – che a questi restauri abbiano partecipato anche i ragazzi, rimasti entusiasti dalla possibilità data loro di toccare con mano questi reperti”. Ed è degno di nota anche il fatto che a quest'intervento abbiano partecipato giovani provenienti da due realtà tanto diverse, come quelle italiana e spagnola.

Il progetto di valorizzazione del Cortile dei Fiorentini non finisce qui. Oltre alla riapertura del Cortile Minore, il cui restauro è previsto per la prossima estate, c'è un altro step a cui G. Carlotta Cianferoni, curatrice del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, tiene in modo particolare: la realizzazione di uno strumento che permetta di contestualizzare i reperti nella realtà della città, in modo da fornire una chiave di lettura di più facile comprensione per tutti.

Elettra Rizzotti