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venerdì 29 marzo 2024

Florence Biennale: Morehshin Allahyari ricostruisce la memoria culturale

23-10-2015
Lo scorso Febbraio la furia dei fondamentalisti islamici irrompe nel Museo di Mosul, uno dei simboli più importanti dell'Iran. Vittime innocenti di questo tragico assalto sono ancora una volta le opere d'arte e i reperti archeologici; statue e bassorilievi realizzati più di 3.000 anni fa', si disintegrano sotto i colpi di piccone e martelli e con loro anche la memoria delle civiltà che le hanno realizzate. Si cancella per sempre in quel preciso momento un importante tassello di storia, ma oggi si accende una piccola speranza che, in una prospettiva futura, potrebbe assicurare tutto il patrimonio culturale. Testimone di questa nuova frontiera è "Re Uthal", uno degli esemplari della serie "Material Speculation: ISIS" ideata da Morehshin Allahyari, che il 23 ottobre viene presentata nel corso della X edizione della Florence Biennale, alla Fortezza da Basso di Firenze.
Tutto nasce dall'estro di una donna, un'attivista ma soprattutto un'artista in continua evoluzione che si muove tra i diversi linguaggi stilistici per rappresentare la realtà che la circonda e le sue molteplici criticità. La caratterizza una passione innata per la tecnologia ed i suoi strumenti, mezzi attraverso cui salvare dati, emozioni ma anche notizie che non devono essere dimenticate. Non stupisce quindi che abbia deciso di reagire ai recenti fatti che hanno portato il suo Paese al centro delle cronache di tutto il Mondo, di abbattere la violenza con la sua poesia.
I capolavori perduti così dalle sue mani tornano a nuova luce e lo fanno grazie alla stampante 3D, una macchina che consente di riprodurre fedelmente ogni dettaglio, ed una resina di sintesi liquida che, una volta modellata, a contatto con la luce diventa solida, come la pietra. "Non si tratta di veri e propri cloni- ha dichiarato l'artista- ma di sculture nuove. Delle riproduzioni in scala ridotta, pensate per essere trasportate in tutto il Mondo. La trasparenza che le caratterizza è stata scelta per trasferire negli occhi del visitatore il concetto di qualcosa che non possiamo avere o che abbiamo perduto, proprio come quei capolavori distrutti a Mosul".
La vera innovazione di questo progetto è da ricercare proprio all'interno dell'oggetto dove sono state inserite una memory card e una flash card con documenti, video, immagini che possono essere consultati da tutti, frutto di una lunga ricerca che ha visto impegnati archeologi e storici iraniani. Per preservare questo corredo genetico di tipo informativo, ogni scultura è stata isolata dal mondo esterno grazie a una capsula che può essere aperta o chiusa a seconda delle esigenze. Tra pochi mesi questo sapere sarà a portata di click, ovvero fruibile e scaricabile dagli utenti di tutto il Mondo.
"La cosa più interessante- ha continuato- di questo progetto è la fase di studio che mi ha permesso di conoscere persone e notizie di cui ignoravo completamente l'esistenza. Poi sono andata avanti per gradi ed ho deciso di puntare sulla figura che maggiormente mi aveva colpito, quella di un re che con la mano alzata sta per salutare i propri sudditi. Poi vi ho inserito le informazioni utili per raccontare alle future generazioni la vecchia e la nuova vita della scultura. L'obiettivo è rendere visibile ciò che è andato perduto per sempre per tenere viva la memoria storica, per accendere un dialogo costruttivo affinchè i fatti, documentati nei video, non succedano mai più".
La scultura con la sua idea diventa un mezzo attraverso cui incamerare il sapere per tramandarlo di generazione in generazione. Non ci saranno eventi atmosferici o assalti che potranno distruggere la cultura e i ricordi che, con "Material Speculation", saranno consegnati all'immortalità per dare voce alle civiltà e alla storia di un popolo e di tutto il Mondo.

Per informazioni: www.florencebiennale.org 

Martina Viviani