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venerdì 29 marzo 2024

Massimo Salvianti in scena alla Cappella di Santa Maria della Neve

14-12-2015
Lunedì 14 e martedì 15 dicembre alle 21.00, la Cappella di Santa Maria della Neve, in via Ghibellina 2/6 zona Murate a Firenze, l'attore Massimo Salvianti mette in scena lo spettacolo "La Paura. Una storia della Grande Guerra". Lo spettacolo, tratto dall'omonimo racconto di Federico De Roberto per la drammaturgia e regia di Daniela Nicosia, è una produzione di Arca Azzurra Teatro, proposto questa volta in collaborazione con Testimonianze.
Si tratta di un racconto con il quale Massimo Salvianti, porta il pubblico nella quotidianità della vita di trincea, su uno dei più inospitali costoni delle Alpi Venete, in mezzo al popolo della guerra, contadini, artigiani, piccoli commercianti che si scambiano battute in dialetti a volte così diversi da sembrare lingue totalmente estranee l'una all'altra, a fare i conti, giorno dopo giorno, con la paura della morte, in un rapporto per ciascuno diverso come e più delle lingue con le quali questo popolo parla.
L'interesse costante verso i temi della memoria storica e sociale oltre che fantastica del nostro Paese che rappresenta uno dei più importanti aspetti della natura stessa della compagnia, ha portato l'Arca Azzurra a riaprire il discorso sulla "Grande Guerra" in occasione lo scorso anno del centenario dell'attentato di Sarajevo, e dell'inizio delle ostilità che porteranno per più di quattro anni distruzione e morte in mezza Europa.
Dopo il lavoro fatto dieci anni fa con "La guerra piccola" di Alberto Severi (Premio Fondi-La Pastora 1999), la compagnia si confronta con un testo straordinariamente emozionante e forte, "La Paura" di Federico de Roberto: racconto di trincea, fulminante spaccato narrativo nel quale si concentrano gran parte delle problematiche legate agli eventi di quegli anni di sanguinosissima guerra, alle sue implicazioni sociali, al suo impatto sulla società italiana del tempo, che proietta la sua ombra fino alla sua attuale composizione, grande specchio delle nostre "diversità" geografico - linguistiche e sociali, delle disparità di ceto, del disprezzo delle alte gerarchie militari per la vita stessa dei semplici soldati, dell'atteggiamento di sospetto e di sfiducia tutt'altro che malriposto e tutto italiano nei confronti dell'autorità.

Informazioni: www.arca-azzurra.it 

M.V.