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venerdì 19 aprile 2024

Suoni Riflessi: la prima di ''Risus abundat'' e ''La serva Padrona'' alla Sala Vanni

20-11-2016
Si chiude all’insegna della positività e della leggerezza, domenica 20 novembre a Firenze, alle 11 di mattina in Sala Vanni (piazza del Carmine 19), la 14a edizione di "Suoni Riflessi", il festival ideato e curato da Mario Ancillotti. Con un omaggio musicale “Per Ilaria”, come recita il titolo. E sarà un omaggio con un riferimento specifico alla professione e alle doti di Ilaria Meucci, medico apprezzatissimo e amica di Suoni Riflessi recentemente scomparsa, perché nell’opera creata per il festival da Portera, con testo di Laura Artusio, si narra anche come è nata la dottrina dell’intelligenza emotiva di Peter Salovey e John D. Mayer, sulla cui elaborazione ha influito pure la madre di quest’ultimo, insoddisfatta per la freddezza e il distacco del suo dottore. Ecco, come spiega Ancillotti, Ilaria Meucci era un medico di tutt’altro genere: «allegra, generosa, sempre disponibile a vedere il mondo da un’ottica positiva e indirizzata verso la felicità degli altri». Perciò è venuto naturale ricordarla attraverso musiche nello spirito della «sua coinvolgente essenza».

Nella prima parte del concerto debutterà la scena per 2 voci, mimo e 5 strumenti ‘Risus abundat’ di Portera nell’esecuzione dell’ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti. Come dicono il compositore e l’autrice del testo, si tratta di una rivisitazione della celebre locuzione latina, all’insegna del motto “il riso abbonda… sulla bocca degli allegri!”, che «mira a invertire una concezione millenaria» secondo cui l’allegria (il risus) «sarebbe sintomo di debolezza e scarsa intelligenza». «In ‘Risus abundat’ il ridere torna ad essere una genuina risposta a vissuti emotivi diversi, in particolare di allegria e di gioia - spiegano Portera e Artusio -. Attraverso la creazione di climi emozionali differenti, lo spettatore esperirà l’importanza di valorizzare tutte le emozioni, anche in un contesto lavorativo che richieda elevata professionalità, come quello medico. L’opera, in linea con il Manifesto culturale “Emotional Intelligence Renaissance”, si prefigge inoltre un fine didattico volto a praticare le abilità dell’intelligenza emotiva attraverso l’arte (PERLART). La voce di Aurora, dottoressa visionaria e appassionata, guiderà il paziente Bartolomeo e lo spettatore in un viaggio colorato attraverso il Diagramma delle Emozioni».

Poi verrà eseguita ‘La serva padrona’, intermezzo buffo del 1733 di Giovanni Battista Draghi, detto Pergolesi, su testo di Gennaro Antonio Federico, che scatenò nel 1752 la «querelle des bouffons» in cui la Francia si divise sul valore e sul futuro della musica e che annoverò J.J. Rousseau fra i fautori del teatro musicale italiano. L’intermezzo del 23enne Pergolesi, sottolinea Mario Ancillotti, «è allegro e scanzonato, con personaggi caricaturali ma realistici, vicino alla “Commedia dell’Arte”»: la sua ispirazione «rimane a distanza di quasi trecento anni spigliata e immediata, e indirizzata al gusto dello sberleffo verso l’ordine costituito. Non proprio gradita all’aristocrazia, così come più tardi lo fu la musica di Mozart e Rossini».

Gli interpreti dello spettacolo sono: Silvia Tocchini (Serpina), Francesco Facini (Uberto), Edoardo Rosadini (Vespone), Gabriele Micheli clavicembalo e l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti, con Pino Tedeschi ed Emanuele Brilli violini, Anna Gandolfi viola, Alice Gabbiani violoncello, Riccardo Ragno contrabbasso.

Sabato 19 novembre, alle 18, sempre in Sala Vanni, con ingresso libero, nell’ultimo appuntamento di “Svelare la musica”, Andrea Portera spiegherà al pubblico alcuni dei segreti di ‘Risus abundat’ insieme ai musicisti dell’ensemble Nuovo Contrappunto.

Per ulteriori informazioni www.suoniriflessi.it