Tra gli artisti appartenenti alla corrente della "Nuova Pittura" o "Pittura Analitica" spiccano i nomi di Claudio Olivieri e Claudio Verna, dei quali la galleria Varart in Via dell'Oriuolo 47-49r presenta fino al 19 marzo diverse opere all'interno della mostra "Percorsi". Entrambi negli anni '70, dopo la crisi dell'informale e dell'astrazione geometrica, rifiutano l'arte povera neo-dadaista e rivendicano il valore della pittura e del fare pittura. Questo approdo comunque li distingue per scelte che si allontanano dalla freddezza dei semplici monocromi attraverso un concetto più caldo del dipingere. In Olivieri il colore appare spesso come una superficie in movimento, che segue un andamento musicale e crea sembianze di figure corporee. Nelle sue composizioni, soprattutto quelle in cui predominano gialli e rossi, i colori sembrano spesso dirigersi verso l'alto come fiamme di luce. Verna si distingue per l'uso di tele quadrate, con riferimenti a Mondrian e all'astrattismo classico, e per una ricerca di perfezione ed essenzialità. In un primo momento con le sue "quadrettature" e la sua precisione geometrica, Verna sembra meno interessato di Olivieri alle sfumature e ai guizzi di luce, poi dagli anni '80 con il passaggio dall'acrilico all'olio il suo stile diventa molto più morbido e intenso.

di Andrea Palanti