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venerdì 26 aprile 2024

Il concettualismo di Giuseppe Chiari tra ironia e provocazione

29-03-2006

In occasione dell'ottantesimo compleanno di Giuseppe Chiari la galleria Il Ponte dedica fino al 6 maggio un'esposizione all'artista fiorentino. Protagonista inizialmente del movimento "Fluxus" e in seguito inserito nell'ambito delle performances e dell'arte concettuale, Chiari è prima di tutto un musicista e gli studi sul pianoforte occupano gran parte del suo lavoro. Insieme al compositore Pietro Grossi istituisce già nel 1961 l'associazione "Vita Musicale Contemporanea" basata sulla ricerca di nuove sperimentazioni sonore e collabora con i poeti-pittori fiorentini del Gruppo 70 dove lo spartito musicale si trasforma in pittura da guardare con le note intese come elementi visuali. Anche il pianoforte non è più solo responsabile della produzione di suoni ma oggetto d'interazione col corpo dell'artista, che elabora diversi "metodi per suonare", pubblica articoli e partiture, e si avvale di vari mezzi espressivi visualmente innovativi come l'uso del gesto, il suono, il foglio di carta, la fotocopia per contrastare ed abbattere le tecniche della pittura, della musica e della poesia. La mostra in galleria si sviluppa attraverso il recupero di materiali che vanno dall'inizio degli anni Sessanta fino ad oggi non in chiave retrospettiva ma come opera unitaria composta da vari frammenti. Una serie di spartiti e di scritte con "statements", le sue tipiche frasi dissacranti realizzate con pennarello o china su carta e tela, che diventano vere e proprie opere concettuali.

di Andrea Palanti