Città di Firenze
Home > Webzine > Leggere per non dimenticare: "Storia della mia ansia" di Daria Bignardi alle Oblate
giovedì 18 aprile 2024

Leggere per non dimenticare: "Storia della mia ansia" di Daria Bignardi alle Oblate

21-11-2018
L'incontro di mercoledì 21 novembre con Daria Bignardi per un’indisposizione dell'autrice è rinviato a data da stabilire.
Mercoledì 21 novembre 2018
, alle ore 17.30, presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze (via dell'Oriuolo, 26) per la rassegna "Leggere per non dimenticare" a cura di Anna Benedetti, è in programma la presentazione del libro "Storia della mia ansia" di Daria Bignardi (Mondadori, 2018). Presentatori: Dario Nardella & Ilaria Ciuti.

Un racconto autentico, doloroso, urgente e bellissimo. Lea, la protagonista è una donna passionale con una forte tensione emotiva, data dalla sua passione per la scrittura teatrale e la gestione di un matrimonio in crisi con Shlomo, un uomo che ama ma con cui non riesce a parlare. Due mondi differenti, ma che ricercano un’armonia perché si amano. Tutto il mondo di Lea si regge su un equilibrio precario, che viene sconvolto dalla scoperta della sua malattia.

Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia. 
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
"Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
Daria Bignardi

Per ulteriori informazioni: www.leggerepernondimenticare.it