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venerdì 19 aprile 2024

Opere del secondo '900 in mostra a Palazzo Bartolini Salimbeni grazie alla Collezione Casamonti

26-05-2019
La mostra dedicata alla opere della seconda metà del '900 apre le sue porte al pubblico, domenica 26 maggio 2019, nella cornice di Palazzo Bartolini Salimbeni di Firenze, in Piazza Santa Trinità. "Dagli anni '60 agli inizi del XXI secolo" è la selezione di opere, a cura di Bruno Corà, della personale Collezione Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d'arte. Circa 80 opere, tra dipinti e sculture che riflettono l’anima del collezionista e il suo personalissimo "sentire".
 
"Il frangente temporale delle opere e degli artisti a cui era giunta la prima sezione della collezione, già esibita, era quello dell’inizio degli anni Sessanta" così Bruno Corà anticipa l'espossizione. "In questa seconda tornata dischiudono il nuovo percorso alcuni tra i più autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967. Di alcuni di loro Casamonti ha acquisito e destinato alla Collezione più di un’opera. È il caso di Pistoletto e soprattutto di Boetti, che dopo Fontana è l’artista a cui egli ha dedicato più energie, passione e attenzione".
"Entro l’arco temporale degli anni Sessanta prendono corpo taluni altri pronunciamenti artistici di considerevole entità, al punto da poter affermare che la spinta propulsiva maturata nella prima metà della decade di tale decennio avrà un effetto lungo tutti i successivi anni Sessanta e Settanta. In questo crogiuolo alimentato da eventi internazionali di carattere sociale politico e scientifico di grande portata si manifestano, infatti, una serie di tendenze estetiche: il fenomeno dei Gruppi di Arte Programmata e Cinetica, il Nouveau Réalisme, il movimento Fluxus, la Poesia Visiva, il Minimalismo o Strutture Primarie, la Land Art, l’Arte Concettuale, la Body Art, il Graffitismo e la Transavanguardia".

Una scelta strettamente culturale quella di Casamonti che spiega "Ho pensato di voler condividere con la città di Firenze, alla quale sono da sempre affettivamente legato, la mia collezione per poter fare in modo che i valori di cui l’arte è portatrice possano essere condizioni non esclusive ma pubblicamente condivise".
Un anno dopo, giunti all’atto secondo, quel principio ha mostrato di saper conquistare molte migliaia di persone: i visitatori, italiani e internazionali della Collezione che hanno capito e fatto proprio quel messaggio di bellezza.

Per maggiori informazioni: www.collezionerobertocasamonti.com 

VSA