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giovedì 25 aprile 2024

''Ti lascio il meglio di me'' di Giancarlo Marinelli

22-10-2006

Sebastiano, celebre architetto di fama mondiale, ama sua figlia Minerva, bambina prodigiosa capace di pensieri e slanci emotivi impossibili da raccordare alla sua tenera età, sopra ogni cosa: la ama forse più di quanto un padre dovrebbe amare una figlia. Questo attaccamento morboso lo porta ad eclissare l'amore per la moglie Giuliana e il loro rapporto diviene del tutto irrecuperabile in seguito alla morte di Minerva, conseguenza di un incidente stradale dalle dinamiche poco chiare, schiacciato dagli inevitabile sensi di colpa e dalle accuse reciproche che attanagliano l'anima. Ma Sebastiano si rifiuta di accettare la realtà, la morte della figlia sostenendo che lei sia ancora viva e che frequenti siano i loro incontri. Davanti alla preoccupazione di amici e conoscenti questo delirio onirico di un padre morbosamente legato alla sua creatura si sviluppa nelle pagine emotivamente strazianti di questo romanzo, finalista del Premio Campiello 2006, e lo fa attraverso un climax crescente di tensione e sentimento. Realtà e illusione, passato e presente iniziano a sovrapporsi senza più controllo; tante storie, tanti personaggi si intrecciano sullo sfondo della pianura padana, là dove essa sfocia verso l'Adriatico. Ma se c'è un filo conduttore che lega queste pagine certo non è, come erroneamente si potrebbe pensare, lo spiritismo: c'è il tema della memoria, dei ricordi inchiodati nell'anima di un padre e c'è tanto altro ancora ma sopra tutto c'è lo sbilanciamento del sentimento amoroso e il pericolo paradossale che nasce da esso: il volere dare tutto ad ogni costo per l’altro, fino a scavalcarlo ed andando oltre i limiti di se stessi. E sospesa tra reale e immaginario c'è la vera forza motrice di tutta la vicenda, la scrittura originale di Marinelli, magistrale nella sua profonda introspezione dei personaggi, nella sua magica descrizione del paesaggio e che dà luogo a frasi alte, splendide che senti il dovere di rileggere per fissarle meglio nella tua memoria. E tutto il libro merita di essere letto una seconda volta perché, liberi dal pressing emotivo, si possa gustare fino in fondo proprio la sua struttura stilistica con la sua sintassi così inusuale ed accattivante. E oltre il dolore della vita, le debolezze umane, i sensi di colpa, oltre la tenerezza e oltre l’amore, che sicuramente è il meglio di ciascuno di noi, gli esercizi di stile e di scrittura sono sicuramente il meglio che ci lascia Marinelli.

di Maria Grazia Ramirez