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martedì 23 aprile 2024

“Trésors d’art à la portée de tous”, la mostra online del Kunsthistorisches Institut in Florenz

25-11-2019
A partire da lunedì 25 novembre 2019 la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in FlorenzMax-Planck-Institut e la Fondazione Federico Zeri presentano “Trésors d’art à la portée de tous”, una mostra online dedicata ai cataloghi di fotografi attivi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. L’esposizione mette in luce non solo l’enorme valore dei cataloghi di vendita quali fonti per lo studio della fotografia, ma anche la loro importanza per la storia dell’arte che si andava allora strutturando come disciplina accademica.

L’esposizione, suddivisa in cinque sezioni, presenta una selezione di cataloghi a stampa provenienti in gran parte dalla straordinaria collezione di oltre 400 esemplari della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz, insieme a fotografie storiche dell’Istituto e della Fototeca Zeri di Bologna.

A partire dalla metà del XIX secolo i cataloghi rappresentarono per i fotografi attivi nel campo della documentazione delle opere d’arte e dei monumenti un importante strumento di comunicazione e promozione, il mezzo per proporre ai clienti i propri repertori di immagini, in quegli anni in esponenziale ampliamento. Solo in tempi recenti i cataloghi sono stati riscoperti dalla critica e dalla storiografia fotografica per la loro valenza di fonti. Essi forniscono indicazioni sull’assortimento dei soggetti, sulle tecniche di ripresa e stampa, sui prezzi e formati delle fotografie; danno informazioni sulla storia degli atelier, ma anche sulla finalità e sulla destinazione dell’offerta commerciale. Tra le varie categorie di pubblico a cui erano indirizzati spiccano gli storici dell’arte. Per loro i cataloghi erano non soltanto repertori funzionali all’acquisto di nuove fotografie, oggetti indispensabili per i loro studi, ma anche strumenti di lavoro consultati costantemente nelle proprie ricerche. Frequenti sono i casi di collaborazione tra fotografi e storici dell’arte nella redazione dei volumi. Questi ultimi consigliavano ai professionisti le opere da riprodurre e spesso facilitavano il loro accesso nei musei. Tale sinergia ha lasciato un’impronta anche nell’organizzazione interna dei cataloghi, che cerca di adattarsi alle esigenze degli studiosi.
Negli archivi fotografici come quello del Kunsthistorisches Institut in Florenz o della Fondazione Federico Zeri i cataloghi vengono consultati ancora oggi, non solo per l’aiuto che forniscono nella datazione o nell’attribuzione delle singole fotografie. Le tracce del loro utilizzo, presenti in numerosi esemplari sotto forma di annotazioni, cancellazioni o correzioni, offrono uno spaccato sulle pratiche di acquisto e sull’importanza di questi repertori nel contesto degli studi scientifico-accademici.

La definizione “Inventaire graphique de trésors d’art à la portée de tous”, citata nel titolo della mostra, riassume in modo paradigmatico alcune caratteristiche di queste pubblicazioni. È tratta dal catalogo generale di riproduzioni al carbone della ditta Braun del 1887 che, per dimensioni e struttura, nonché per la sua genesi, rappresenta un caso eccezionale a cui l’esposizione dedica un capitolo a sé. La definizione di Braun allude al fatto che i cataloghi fotografici, stilando liste di monumenti e opere d’arte (“inventaire”), fornirono un contributo importante alla scoperta del patrimonio e alla formazione del canone storico artistico (“trésors d’art”) pubblicizzando immagini che, grazie al costo relativamente basso (“à la portée de tous”) ebbero una vasta diffusione non solo presso gli storici dell’arte ma anche presso un nuovo pubblico borghese che si andava costituendo nel corso del XIX secolo.

La mostra online “Trésors d‘art à la portée de tous” – I cataloghi dei fotografi si collega al convegno Un patrimonio da ordinare: i cataloghi a stampa dei fotografi, organizzato dalla Fondazione Federico Zeri e a cura di P. Cavanna e F. Mambelli (Bologna, 29–30 maggio 2018), i cui atti sono pubblicati contestualmente all’esposizione.

L'esposizione è online al sito http://expo.khi.fi.it 
La prossima mostra online verrà inaugurata nella primavera 2020 e sarà dedicata a un tema di ricerca attuale dell’Istituto.

Per ulteriori informazioni: www.khi.fi.it

JB