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giovedì 18 aprile 2024

''Garage Olimpo'' al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino

29-01-2007
Dal 3 al 4 febbraio andrà in scena "Garage Olimpo" presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino. Lo spettacolo è tratto dalla sceneggiatura di Marco Bechis e Lara Fremder per la regia di Carlo Fineschi con l'obiettivo di portare alla memoria gli eventi che con indifferenza abbiamo vissuto rispetto a ciò che stava accadendo in Argentina negli anni '70. Il 24 marzo 1976, il generale Jorge Videla instaura il regime militare. Inizia la Guerra Sucia, "la guerra sporca": sequestri, sparizioni, esecuzioni sommarie e torture. Durante la dittatura oltre 5 mila persone vennero torturate negli edifici - si trattava di scuole, garage, utilizzati dall'Esma, la marina militare; li si organizzavano i vuelos della muerte: i prigionieri, drogati, legati e bendati, venivano gettati vivi sulle Ande o nell'Oceano. Da oltre ventanni le Abuelas, le Nonne che si riuniscono nella Plaza de Mayo - spiazzo di fronte alla Casa Rosada, il palazzo della presidenza - organizzano la battaglia legale per localizzare i desaparecidos, spesso figli o nipoti scomparsi e sottratti ai loro genitori originari dal regime militare. Marciano in silenzio, le cuffiette bianche sulla testa, da 1248 giovedì. Sono ancora in atto le complicate ricerche di centinaia di figli strappati dai militari ai genitori e che venivano adottati da alti ufficiali della dittatura. Gran parte delle vittime del "furto dei bambini" stanno apprendendo solo in questi tempi la vera storia della loro vita e della sorte dei loro genitori originari. "Sono cambiate molte cose da allora. Molti di noi non hanno più le stesse certezze, a volte nemmeno più le stesse idee. Eppure non vogliamo dimenticare. Abbiamo bisogno di ricordare. Più passa il tempo e più ne abbiamo bisogno......." Julio Velasco. Oggi i responsabili dello sterminio circolano liberamente per le strade, sequestratori, torturatori, colonnelli, generali. Capita di incontrarli in un bar, in un ristorante, in un cinema. Capita anche che qualcuno li riconosca e li insulti. In genere il criminale accenna un sorriso beffardo e si risiede a tavola, bene o male è soddisfatto di esser ancora qualcuno. Ecco cos'è l'impunità. "Quegli anni non furono solo l'oscura, pazzia dei militari. Gli orrori sono stati commessi a nome della società cristiana occidentale per cui il comunismo era sinonimo di demonio infernale. Dopo i voli della morte, piloti e militari si riunivano a pregare col cappellano militare". Sono le parole di Adolfo Perez Esquivel, 62 anni, Premio Nobel per la pace nel 1980. Tre anni prima era stato narcotizzato e messo su un "volo della morte". Torna indietro. Marco Bechis ne ha tratto un bellissimo film, presentato al Festival di Cannes nel 1999 e premiato da numerosi riconoscimenti in tutto il mondo e sostenuto dai volti noti di due attrici, Chiara Caselli, nella parte di una rivoluzionaria e Dominique Sanda, nel ruolo della madre della protagonista. Il film intende, appunto, ricordare i trentamila cittadini sequestrati e fatti scomparire in Argentina fra il 1976 e il 1982 ma cerca, anche, di andare oltre, componendo un quadro sulla violenza e la dittatura che va bene per altri contesti e altre epoche, per altri fascismi, altri nazismi. Persone torturate e uccise mentre tutto il resto del mondo continuava (e continua) a vivere nell'indifferenza o nell'inconsapevolezza. Per tutto questo ci sentiamo in debito morale verso coloro, come gli "Hijos" ("Figli per l' identità e la giustizia, contro l'oblio e il silenzio), che di fronte ad un paese (l'Argentina) che non sa o rimuove, si rassegna o perdona. Loro agiscono, loro non perdonano. Sono i nipoti vivaci della protesta silenziosa delle madri della Plaza de Mayo. In mezzo c'è una generazione cancellata: i desaparecidos.