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martedì 23 aprile 2024

Dialoghi leopardiani: "Il celeste confine", incontro con Alberto Folin a Palazzo Strozzi

20-02-2020
Giovedì 20 febbraio 2020 alle ore 17.30, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi a Firenze, Sergio Givone e Antonio Prete presentano "Il celeste confine. Leopardi e il mito moderno dell'infinito" di Alberto Folin, edito da Marsilio. Introduce e coordina Gaspare Polizzi.

Per tutta la sua breve ma intensissima vita, Leopardi non smise mai di pensare al mito, concependolo non soltanto come un modo di manifestarsi della sapienza antica, appartenente all’infanzia del mondo e innervante il procedere epocale della storia umana (come pensava ad esempio Gian Battista Vico), né solo come una semplice espressione della soggettività volta a esorcizzare il terribile della natura, ma piuttosto come una modalità ontologica di darsi delle cose stesse, potendo sopravvivere solo in un paesaggio in penombra, non abbagliato da alcuna illuminazione diretta. Dopo aver tracciato per linee essenziali il dibattito su mito e mitologia nell’Europa del XVIII secolo, l’autore avanza una nuova lettura dell’Infinito, collocando questo capolavoro assoluto della letteratura universale all’interno di un duplice contesto: quello della formazione poetica e filosofica di Leopardi e quello dell’epoca romantica italiana ed europea in cui il poeta visse. Se nella modernità i fenomeni sono diventati oggetto di studio delle scienze della natura, perdendo così la loro vitalità irriducibile al concetto, il sentire persuaso degli antichi non potrà più essere riproposto per evocare l’apparire delle cose nella forma di figure mitologiche non più credibili, come i fauni o le ninfe, Dafne o Procne ecc. Mentre nel corso del XIX secolo sta avviandosi al tramonto la grande stagione del sublime riesumata dalla tarda antichità, Leopardi – attingendo alle radici più profonde dell’Umanesimo italiano – pensa la sopravvivenza del mito nella rappresentazione di quella sottile linea impalpabile, ma intensamente viva – «il celeste confine» divenuto poi «l’ultimo orizzonte» – che separa e unisce il visibile e l’invisibile, per evocare l’irrappresentabile proprio dell’arte e del pensiero moderni.

Alberto Folin, già docente di Ermeneutica leopardiana e di Scritture e poetiche all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è membro del Comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati e vicepresidente del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura Giacomo Leopardi. È stato nominato dal Ministero per i beni e le attività culturali membro del Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della composizione dell’Infinito (1819-2019). Alterna un’intensa attività di traduzione dalla lingua francese (Jabès, Kojève, Serres, Nancy ecc.) all’esercizio di lettura ermeneutica del testo poetico. Per Marsilio sono usciti: Leopardi e la notte chiara (19932); Pensare per affetti. Leopardi, la natura, l’immagine (1996); Leopardi e l’imperfetto nulla (2001); Leopardi e il canto dell’addio (2008). Nel 2009 gli è stato conferito il premio speciale della Giuria-Opere scelte Lorenzo Montano, con la pubblicazione di un’antologia di suoi scritti dal titolo Sott’altra luce (Anterem Edizioni), introdotta da una riflessione critica di Sergio Givone.

L'iniziativa letteraria fa parte del ciclo “Dialoghi leopardiani, sulla soglia dell’infinito” promosso dal Gabinetto G.P. Vieusseux nel quadro di un duplice celebrazione che coinvolge Firenze: il Bicentenario de «L’infinito» di Giacomo Leopardi, che soggiornò a Firenze dal 21 giugno 1827 al 10 novembre 1828 e dal 10 maggio 1830 al settembre 1833, e la scelta di Firenze da parte di Giovan Pietro Vieusseux per disporre l'apertura di un Gabinetto scientifico letterario a Palazzo Buondelmonti. I "Dialoghi leopardiani”, curati da Gaspare Polizzi, promuovono, nel solco di una vocazione multidisciplinare che al Vieusseux non è mai venuta meno, la discussione sui più diversi aspetti dell'opera di Leopardi a partire dalle ricerche recenti di noti studiosi che da tempo si dedicano allo studio di Leopardi. Viene proposto un quadro ampio di discussione, su aspetti filosofici (Massimiliano Biscuso) e scientifici (Giuseppe Mussardo e Gaspare Polizzi), su questioni poetiche (Alberto Folin e Gilberto Lonardi), sul problema del romanticismo (Franco D'Intino), sul rapporto poetico e filosofico con Giambattista Vico (Fabiana Cacciapuoti), sulla figura, importante, della sorella Paolina (Laura Melosi). Concludono il ciclo un dialogo sull'unica rivista dedicata esclusivamente allo studio di Leopardi, la Rivista Internazionale di Studi Leopardiani (Patrizia Landi e Tiziana Crivelli) e sull'edizione dei Canti curata da Luigi Blasucci, indiscusso maestro di studi leopardiani.

Prossimi appuntamenti

Giovedì 12 marzo 2020
Andrea Battistini, Luigi Dei, Antonio Di Meo e Pier Andrea Mandò presentano L'infinita scienza di Leopardi (Scienza Express) di Giuseppe Mussardo e Gaspare Polizzi. Introduce e coordina Pietro Greco

Giovedì 19 marzo 2020
Laura Barile, Novella Bellucci e Nicola Feo presentano l mappamondo di Giacomo Leopardi, l'antico oltre l'antico, un filosofo indiano, il sublime del qualunque. (Marsilio) di Gilberto Lonardi. Introduce e coordina Gaspare Polizzi

Giovedì 2 aprile 2020
Fabio Camilletti e Anna Dolfi presentano La caduta e il ritorno. Cinque movimenti dell’immaginario romantico leopardiano (Quodlibet) di Franco D’Intino. Introduce e coordina Gaspare Polizzi

Giovedì 23 aprile 2020
Fiorenza Ceragioli, Raoul Bruni e Valerio Camarotto presentano i numeri 11/2018 e 12/2019 della nuova serie della “Rivista Internazionale di Studi Leopardiani”, pubblicata da Franco Cesati, diretta da Patrizia Landi e Tiziana Crivelli. Introduce e coordina Gaspare Polizzi

Giovedì 14 maggio 2020
Piero Citati presenta l'edizione dei Canti (Guanda) curata da Luigi Blasucci. Introduce e coordina Gaspare Polizzi

Ingresso libero

Per maggiori informazioni: www.vieusseux.it