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venerdì 19 aprile 2024

"L'armonia", terzo programma di Residenze d'Artista alla Manifattura Tabacchi di Firenze

16-09-2020

Al via l'edizione 2020-2021 delle Residenze d'Artista della Manifattura Tabacchi di Firenze: "L'armonia" è il terzo e ultimo capitolo del programma triennale di Residenze, dopo La cura e La meraviglia. Il progetto ideato e curato da Sergio Risaliti, storico dell’arte e Direttore del Museo Novecento di Firenze, e seguito da Paolo Parisi, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel ruolo di tutor, è realizzato nell’ambito del programma sperimentale e multidisciplinare dell’arte in Manifattura Tabacchi, NAM – Not A Museum. Ogni anno sono ospitati sei giovani artisti, selezionati mediante una open call, attraverso il network di artisti e di Accademie di Belle Arti italiane.

Per questo ultimo ciclo, sono stati scelti Ludovica Anversa (Milano, 1996), Ambra Castagnetti (Genova, 1993), Diana De Luca (Avezzano, 1996), Chiara Gambirasio (Bergamo, 1996), Nicola Ghirardelli (Como, 1994) e Max Mondini (Parma, 1990). I sei giovani artisti interagiranno fino a gennaio 2021 con gli spazi unici e la storia della ex-fabbrica, lavorando all’interno di atelier appositamente realizzati per ogni artista. La Residenza incentiva l’interazione con il quartiere e con il pubblico internazionale attraverso attività dedicate alle pratiche artistiche relazionali e offre visibilità all’artista che entra in contatto con la rete di Manifattura Tabacchi.

In linea con le edizioni precedenti, il programma prevede una serie di visite mirate presso collezioni d’arte, luoghi di produzione artigianale, aziende e musei, vero patrimonio culturale della città di Firenze e del territorio toscano. Castello di Ama, Colle Bereto, gli Studi d’Arte Cave Michelangelo sono alcuni dei luoghi che gli artisti in residenza avranno la possibilità di conoscere.

Dopo La cura e La meraviglia, il tema alla base del confronto sarà L’armonia, intesa come esito finale di ogni processo creativo e spirituale per una possibile riconquista dell’equilibrio natura-uomo, uomo-ambiente, dell’uomo con il fare e il pensare, con il suo io profondo e nelle relazioni con gli altri e i diversi.

“L’armonia è una parola magica, connessa da sempre alla sfera dell’arte, in compagnia di bellezza e perfezione. Per primi furono i Pitagorici a parlare di armonia. Essi non usavano la parola bellezza, quanto piuttosto armonia, un termine inventato quasi sicuramente in quella scuola filosofico-matematica. Da Platone in poi, per tutto il medioevo e il rinascimento, con armonia si intende ancora un accordo proporzionato, una concordanza misurata di parti e qualità diverse, una costante cosmica che permea tutto e che è la chiave di comprensione della bellezza, utile al raggiungimento della perfezione nelle opere artistiche e architettoniche, in quelle musicali e poetiche, persino nella politica e nell’educazione. - Afferma Sergio Risaliti. - Cosa significa oggi armonia in uno scenario planetario sempre più dispotico e di entropia accelerata? Ha senso parlare di armonia in un mondo dominato dalle divisioni e dai conflitti, dalle ingiustizie e disuguaglianze? Che senso ha definire l’armonia quando stiamo distruggendo la natura e con essa l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente? Come possiamo ristabilire armonia tra il progresso umano e la natura? Sembra che l’azione umana vada in senso esattamente contrario. – Continua Risaliti - Eppure mai come oggi torniamo a studiare la natura e il cosmo per ammirarne e comprendere le più intime strutture, l’ordine profondo che sembra governare il tutto e le parti. Abbiamo cioè necessità di ristabilire un ordine tra le parti e il tutto, abbiamo necessità di comprensione e condivisione, di una conoscenza olistica, più creativa e artistica che meccanicistica o nichilistica. Vogliamo essere strumenti di armonizzazione in un’epoca di cambiamento, perché ci sia quella svolta che porterà l’uomo a riconnettersi con la natura in una visione creativa e cooperativa dell’evoluzione.” – Conclude Risaliti.

Questo il senso profondo del programma formativo, che sarà all’insegna della sperimentazione e spazierà̀ tra fotografia, pittura, disegno, scultura, installazioni e video. Il progetto offre a questi giovani emergenti la possibilità di interagire con artisti e curatori attivi sulla scena nazionale e internazionale dell’arte contemporanea, attraverso incontri e workshop dedicati. Tra gli ospiti di questa edizione ci saranno Francesca Banchelli, Cesare Viel, Rebecca Moccia, Marinella Senatore, Masbedo e Patrick Tuttofuoco, Cristiana Perrella, Paola Nicolin e Paola Ugolini.

Ciascun artista in residenza è invitato a sviluppare un progetto individuale e sei opere collettive. Come ogni anno, i lavori realizzati dagli artisti nel corso della Residenza confluiranno all’interno di una mostra finale, prevista a gennaio 2021 e di un catalogo edito da Manifattura Tabacchi. La mostra L’armonia a fine progetto sarà il punto di arrivo e la restituzione di questo percorso, svolto all’insegna della sperimentazione e della multidisciplinarietà e rispecchierà la varietà di linguaggi espressivi rappresentata da ciascun artista.

Con L’armonia riprende anche il ciclo di talks, momenti aperti al pubblico tenuti dagli artisti in visita e inseriti all’interno dei laboratori per gli artisti in residenza.

Il calendario de “L’armonia TALKS”
- 23 settembre 2020 | Francesca Banchelli
- 14 ottobre 2020 | Cesare Viel
- 11 novembre 2020 | Rebecca Moccia
- 26 novembre 2020 | Marinella Senatore
- 9 dicembre 2020 | Masbedo
- 16 dicembre 2020 | Patrick Tuttofuoco

Le biografie dei 6 giovani artisti

Diana De Luca (Avezzano, 1996) vive e lavora tra Borgorose (RI) e L’Aquila. In continua evoluzione, il suo lavoro si concentra sull’utilizzo di rifiuti, oggetti di scarto e piccoli frammenti di vita quotidiana, i quali contengono momenti precisi della giornata, tracce di una memoria emotiva personale e collettiva. «Mi interessano le contraddizioni, le associazioni inusuali, la natura dello scarto e della materia effimera ed il potenziale comunicativo che, inaspettatamente contengono.» Particelle negative le quali hanno esaurito il loro ciclo funzionale, sono riunite in narrazioni non lineari aperte, che non sottendono a nessuna rivoluzione ma spostano l’attenzione sul piano dell’effimero, archetipo della memoria emotiva in esse contenuta. Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti a L’Aquila, è stata assistente dell’artista Marion Baruch.Tra le sue recenti mostre e partecipazioni ricordiamo: pasticceriacosmica (Instagram 2020), Aula 16, Accademia di Belle Arti (L’Aquila, 2018), spazio VARCO (L’Aquila, 2017).

Chiara Gambirasio (Bergamo, 1996) vive e lavora tra Milano e Bergamo.La sua è una ricerca che si dispiega in varie discipline ma che sottende qual minimo comun denominatore il principio essenzialmente pittorico di codifica della realtà attraverso il colore. Questa pratica viene da lei definita “Kenoscromìa”, ossia vibrazione cromatica nel/del vuoto. La sua attenzione si concentra su dei punti di colore che appaiono nella realtà come intrusi, che ella si propone di trasformare attraverso l’immagine in fulcri prospettici pluridimensionali. Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (MI). Ex nuotatrice agonista il suo lavoro si muove in parallelo tra la consulenza nel campo del benessere e nutrizione e la ricerca artistica. È stata assistente del fotografo Attilio Maranzano e dell’artista Remo Salvadori. Tra le sue attività ricordiamo: Ospedale San Giuseppe (Milano, 2016), No.Place.Space (Suzzara, 2016 - Santo Stefano di Magra 2018), Darsi Tempo, Galleria Building (Milano, 2018) Museo Botanico A.Josz (Milano, 2019), www.corpisulpalco.com (online, 2020) MMSU - Museo di Arte Moderna e Contemporanea (Rijeka, 2020).

Nicola Ghirardelli (Como, 1994) vive e lavora a Milano.I suoi lavori si generano dal «fascino per l’apparente disordine organico e per il processo di creazione».Attraverso diversi media il lavoro dell’artista indaga la sacralità dell’atto creativo come imitazione della produzione divina, in un cerchio che vede le idee nascere dalle forme e le forme nascere dalle idee. Le stesse immagini che caratterizzano una cultura si basano su immagini che hanno caratterizzato civiltà più antiche e saranno il terreno fertile su cui si baseranno le successive, un processo di risveglio e assopimento che vela gli apparati iconografici di vitalità.Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera (MI). Dal 2018 ha esposto in mostre collettive nella città di Bergamo, partecipando al simposio di scultura “Tracce di passaggio.

Ludovica Anversa (Milano, 1996) vive e lavora a Milano.Nei suoi dipinti l’alternanza tra superfici consumate e zone più definite dà luogo ad una figurazione ricca di stratificazioni, in cui l’immagine è costantemente ridefinita. Attraverso la contaminazione tra elementi ambigui ed altri più riconoscibili, atmosfere sospese sono evocate in maniera non esplicita, sfuggendo ad una narrazione determinata. Il suo lavoro indaga sempre l’oscillazione fra attrazione e repulsione, sensualità e inquietudine, familiare e ignoto.
Ha studiato alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, dove è assistente di Adrian Paci al corso di Pittura.Ha preso parte al programma di residenza di Palazzo Monti (Brescia, 2020) e a diversi progetti ad esso correlati. Ha esposto il suo lavoro sia in Italia che all’estero, in gallerie, fondazioni e spazi indipendenti. Le mostre più recenti alle quali ha partecipato includono Gli impermeabili presso Spazio Owo (Milano, 2020); Art Drive-In Generali (Brescia, 2020); Atomi presso Giorgio Galotti c/o Motelombroso, (Milano, 2020); Total Recall.Community Art Project for Charity presso Galleria Bianconi, (Milano, 2020). Nel 2018 ha partecipato alla Academiae Youth Art Biennial, Fortezza / Franzensfeste.

Max Mondini (Parma, 1990) vive e lavora tra Civitella in Val di Chiana (AR) e Milano.Nel suo lavoro l'opera d'arte diviene un attivatore, una forma comunicativa che richiede un approccio visivo non legato in prima istanza a una giustificazione di pensiero.Come spiegato dallo stesso artista i suoi lavori «sono da esperire, liberi di non trovare una collocazione nei nostri punti di riferimento culturale. Lo scopo è quello di attivare l'emotività e come conseguenza il pensiero, ma non di indirizzarlo. Essi impongono una nuova percezione attraverso le forme, mettendo in moto reazioni nello spettatore e lasciando il resto ad ognuno di noi.» L'opera è quindi libera di prendere strade del tutto impensate. Svuotata di ogni riferimento culturale esplicito essa diventa un oggetto in continua determinazione.
Formatosi presso l'Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e l'Accademia di Firenze, il suo lavoro si divide tra l'attività artistica e la professione di Art Advisor presso gallerie, collezioni e musei italiani e stranieri. Nel 2015 diventa Office Manager dello Studio Alberto Garutti, riprendendo la sua attività espositiva nel 2017. Ha partecipato a mostre e residenze in gallerie, spazi indipendenti e Musei, tra i quali ricordiamo: Palazzo Re Enzo (Bologna, 2011), Palazzo della Triennale (Milano, 2012), Effetti Venturi, Museo del Novecento (Milano, 2013), Palazzo Tresoldi (Bergamo, 2014), maXter, Museo Villa Croce (Genova, 2015), Fondazione Lanfranco Baldi (Pelago, 2019), Toast Project Space (Firenze, 2020) Centro per l'Arte Contemporanea Museo Luigi Pecci (Prato, 2020) e La Portineria PAC (Firenze, 2020).

Ambra Castagnetti (Genova, 1993) vive e lavora a Milano. «Ogni giorno si deve abbandonare il passato o accettarlo e se non si riesce a accettarlo si diventa scultori.» (Louise Bourgeois). Il suo lavoro scaturisce dall’inquietudine della quotidianità che prende forma in sculture e disegni volti ad un ribaltamento di quelle sensazioni in una sorta di scioglimento o catarsi. Partendo da forme naturali, femminili, animali, l’artista ridisegna e rimodella un sentimento nei confronti della realtà, di cui corpo e memoria, e il rapporto che intercorre tra loro, sono gli elementi centrali. Ceramica e metalli sono scudi difensivi di una materia molle, fragile, destinata a disfarsi, che diviene aliena nel suo aspetto specchiante.
L’artista si è formata all’università di Antropologia di Bologna nel 2016 e al BA di Pittura e Arti Visive alla Naba di Milano con Adrian Paci. Ha preso parte a diversi progetti e mostre tra le quali ricordiamo: The Hawt Show II, Galleria Rolando Anselmi (Roma, 2020) Art Drive In, Assicurazioni Generali (Brescia, 2020), Agli scultori giovani, Villa Necchi (Milano, 2020) Transatlantico, Mana Contemporary (New York, 2020) curata da Edoardo Monti. Tra i progetti di residenza ricordiamo Appocundria con Casa Testori curata da Marta Cereda (Milano 2019) e Palazzo Monti (Brescia 2020).

Per maggiori informazioni: www.manifatturatabacchi.com