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martedì 23 aprile 2024

"Vernaccia, nettare Di…Vino", dissertazioni poetiche e degustazione al Forte di Belvedere

02-09-2021
Giovedì 2 settembre 2021, dalle ore 19.30, la Terrazza del Forte di Belvedere (via di San Leonardo, 1 - Firenze) ospita "Vernaccia, nettare Di…Vino (La Vernaccia nell'anno di Dante)" della Compagnia delle Seggiole con letture radiofoniche, degustazione, dissertazioni poetiche e boccaccesche sulla bevanda ideale destinata ad esaltare i sapori dei cibi… e della vita.

Nel settecentenario dalla morte di Dante, la bianca e profumata Vernaccia di San Gimignano ha incontrato ancora il Sommo poeta, come quando da Fiorenza giunse alla 'città alta e turrita' nel 1308. Un chiacchierata piacevole e fresca, come il sapore e il profumo di quel 'bianco licore' tanto amato anche dal Papa Martino IV che per il suo peccato di gola è stato messo da Dante in Purgatorio. E poi? Da quale remota antichità ci viene il vino? Lo beviamo tutti i giorni, se non siamo astemi. L’abbiamo in casa, in cantina, in tavola come il pane quotidiano. È addirittura fratello liquido del pane, certamente fin da prima che Gesù Cristo lo eleggesse, insieme al grano, quale supporto materiale della sua perpetua reincarnazione. In fatto di antichità il primato è della birra, la bevanda ottenuta con la fermentazione dell’orzo e dell’avena. La vite, invece, apparve quando cominciava la storia civile dell’uomo. Se così non fosse la Bibbia non l’avrebbe onorata attribuendone la coltivazione, dopo il diluvio universale, ad un Patriarca come Noè, quasi a riparazione e a compenso della troppa acqua elargita. Si intuisce, leggendo la Bibbia, che uomini dall’intelletto già chiaro avessero distinto, tra i vegetali, una strana pianta dall’andamento serpentino, rampicante, il cui fiore non cadeva in primavera, ma prendeva consistenza di grappolo fra l’estate e l’autunno, si tinteggiava di rosso e prendeva, quindi, un color nero vellutato e un invitante profumo. Vedendo che uccelli e animali se ne cibavano, se ne cibarono anche gli uomini, traendone forza e buon andamento per il corpo. Ma quando si resero conto, gli uomini, che il frutto della vite, fermentando, poteva diventare una bevanda più inebriante della birra, di più lunga conservazione e di pari effetto nutritivo? Il giorno in cui se ne accorsero dovrebbe essere ricordato come quello di uno dei pochi eventi felici dell’umanità!

"Vernaccia, nettare Di…Vino" è a cura di Sabrina Tinalli, con Fabio Baronti, Luca Marras, Natalia Strozzi e Sabrina Tinalli, musiche selezionate da Vanni Cassori.
Allestimento e organizzazione: Roberto Benvenuti
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Programma
ore 19.30 degustazione
ore 21.00 spettacolo

Costo del biglietto: euro 20,00.

Per maggiori informazioni: www.lacompagniadelleseggiole.it