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venerdì 19 aprile 2024

"Giuliano Ghelli: Madre Terra", omaggio alla figura femminile nella mostra a Villa Arrivabene

08-03-2022
Dall'8 marzo al 29 aprile 2022 le sale di Villa Arrivabene, in piazza Alberti 1/a, ospitano la mostra "Giuliano Ghelli: Madre Terra" promossa dall'Associazione Culturale “Dedalus – Giuliano Ghelli”, curata da Simone Teschioni Gallo, realizzata in co-promozione con il Comune di Firenze e con il Quartiere 2 di Firenze insieme al sostegno dalla ditta Moka Arra srl. e Prodigio Divino srl.

Un’esposizione che ha lo scopo di farsi omaggio alla figura femminile, una narrazione che fornisce al visitatore una visione di come l’arte di Ghelli, attraverso la creazione dell’esercito di terracotta nel lontano 2003, oltre alla marcata toscanità presente nei dettagli delle colline, nelle forme dei cipressi e nei simboli di gocce fertili che bagnano la terra, sia sempre stata improntata nel mettere in risalto l’universo femminile elevandolo, come in questo caso, ad “esercito di pace”, portatore di arte e cultura, come riscontrabile anche dai quadri che mirano ad accompagnare le sculture oggetto dell’esposizione.

Una mostra che permette di riflettere su come l’arte possa farsi manifesto contro le tragicità di cui si sta caratterizzando la storia contemporanea, uno spunto di riflessione che viene presentato attraverso tre nuclei di opere tra sculture e dipinti che andranno a coinvolgere anche gli spazi esterni di Villa Arrivabene grazie ad un allestimento studiato appositamente per l’occasione. La mostra “Giuliano Ghelli: Madre Terra” vuole porsi anche lo scopo di farsi portatrice di un altro messaggio, ovvero il rifiuto e la condanna della guerra, tematica viva purtroppo tornata attuale nel panorama internazionale dei giorni nostri. Un messaggio condiviso e sposato a pieno dal Comune di Firenze e dal Quartiere 2, istituzioni co-promotrici dell’esposizione.

Un percorso in cui i busti femminili guideranno il pubblico all’interno delle sale per poi passare, attraverso l’esposizione di una serie di dipinti realizzati da Ghelli a partire dalla fine degli anni ‘90, ai paesaggi caratterizzati dalla serenità, l’armonia e la leggerezza di un mondo privato di ogni componente violenta e prevaricatrice dell’uomo sui propri simili. Un mondo quasi fatto di sogno, a tratti utopico” anticipa il curatore della mostra Simone Teschioni Gallo.

L’esercito di terracotta, nato come progetto intorno al 2003 viene di fatto presentato per la prima volta a Palazzo Medici Riccardi per le manifestazioni del “Genio fiorentino” nel 2008. Il gruppo scultoreo è composto da ben 50 busti lavorati dal Ghelli nelle fornaci dei laboratori artigiani dell’Impruneta, busti purtroppo non tutti sopravvissuti all’usura del tempo. Opere d’arte ideate e realizzate, come già detto, nelle forme di donne, di madri che come dichiarato dallo stesso Giuliano hanno il compito di mostrarsi quali “messaggere di pace, di arte e di sogno”, ambasciatrici di un universo onirico costellato dai simboli della poetica dell’artista. Opere d’arte nate dall’unione dei quattro elementi, acqua, terra, fuoco e aria, a cui è seguita la realizzazione di un successivo lotto di busti di dimensioni ridotte rispetto ai primi, gruppo anch’esso arricchito accuratamente con dettagli e simboli, tipici dell’universo di Ghelli e presenti nella selezione in mostra a Villa Arrivabene.

L’ingresso all’esposizione è gratuito ed è possibile accedervi oltre al giorno dell’inaugurazione, consultando gli orari di apertura di Villa Arrivabene. L’accesso alla mostra è disposto in base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell'epidemia da Covid-19.

Giuliano Ghelli, nato a Firenze nel 1944, era un artista praticamente incantato dal simbolo, dalla memoria, dal colore, quanto dalla campagna toscana in cui, per scelta e per sorte, ha vissuto tutta la vita. Autodidatta, a diciassette anni Ghelli cominciò a frequentare la galleria “Numero” di Fiamma Vigo. Il giro di artisti e intellettuali che conobbe influenzarono molto il suo approccio alla pittura. Dieci anni dopo, un contratto con il gallerista Marcello Secci permise all’artista di dipingere a tempo pieno. Nel 1974, Ghelli pubblicò il piccolo volume Il Portapaesaggi con testi di Lara-Vinca Masini, nota storica dell’arte contemporanea. Delle opere che espose a Parigi lo stesso anno, Aldo Passoni, direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, lodò «la segnaletica pop, il tratto volutamente ruvido, goffo, la dimensione narrativa». Ghelli cominciò ad essere apprezzato nel nord Europa e nel 1975, dopo aver partecipato con tre opere alla “X Quadriennale d’arte nazionale di Roma”, ebbe la prima di tre mostre personali a New York. Nello stesso anno fu segnalato dal critico Tommaso Paloscia nel Catalogo Nazionale Bolaffi d’Arte Moderna come uno dei migliori artisti italiani. Nel 1989 fu nominato dalla Lara-Vinca Masini nel secondo volume di Arte Contemporanea: La linea dell’Unicità, nel capitolo sulla Pop Art in Europa. Sempre negli anni ‘80 una stretta amicizia con il collezionista Giulio Baruffaldi e il fotografo d’arte Stefano Giraldi fu fonte di nuovi contatti nel mondo della cultura e dell’industria. Nel 1990 Ghelli conobbe lo storico leonardesco Carlo Pedretti e si affascinò dei testi e dei disegni di Leonardo da Vinci. Da questa esperienza nacque la mostra “In viaggio con Leonardo”, in cui protagoniste furono un ciclo di opere del periodo esposte nella personale al Castello Sforzesco di Milano del 1992 e successivamente a Malmö (Svezia) nel 1993. Nel 1995 Ghelli completò la sua prima commissione importante, sempre su temi meccanici: venti tele di grande formato per l’allora nuova sede di Mercedes-Benz Italia a Roma. Negli anni 2000 Ghelli eseguì numerose commissioni di rilievo fra le quali la grafica per l’azienda della raccolta dei rifiuti “Quadrifoglio”, un murale su lamina di ceramica per l’asilo nido comunale “Mare delle Meraviglie” di Castellarano (RE), una serie di manichini dipinti per la Camera Nazionale della Moda (Premio Milano per la Moda 2002, 2003 e 2004), un’esemplare unico della nuova Fiat 500 presentato nel 2008 a Tokyo. Nel 2003 Ghelli iniziò a creare il suo “Esercito di Terracotta”, composto da oltre cento busti femminili di varie dimensioni, descritti dall’artista come “un esercito di pace”. Nel 2009 l’incarico dal Comune di Siena di dipingere il drappellone del Palio dell’Assunta vinto successivamente dalla Contrada Priora della Civetta. Nel 2013 una mostra personale al Palazzo Panciatichi a Firenze, celebrando 50 anni di piena attività, rallegrò l’intero edificio storico per alcuni mesi. Lo stesso anno Ghelli fu riconosciuto con il Gonfalone d’Argento dal Consiglio Regionale della Toscana e con l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Per ulteriori informazioni:
https://www.facebook.com/Dedalus-462557537418952/