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venerdì 29 marzo 2024

Christo Javacheff a Lucca

23-08-2007
Dal 4 Agosto al 9 Settembre si terrà presso la Galleria Tega di Pietrasanta - Lucca un’importante mostra di Christo Javacheff ormai universalmente conosciuto col semplice nome di Christo. Saranno esposti una trentina di lavori dell’artista bulgaro concepiti insieme alla moglie Jeanne-Claude che vanno a cogliere i varimomenti di un impegno creativo che è iniziato, nei modi che noi conosciamo, quasi mezzo secolo fa. Vengono infatti realizzati a Parigi nel 1958 (l’anno in cui avviene l’incontro con Jeanne-Claude) i primi “oggetti impacchettati”. Da quel momento tale gesto decisamente rivoluzionario si è ampliato e col tempo ha interessato monumenti, palazzi, ponti, alberi, vallate, fiumi. Solo la burocrazia è riuscita a rallentare e talora a impedire la concretizzazione delle idee partorite dalla fervida immaginazione dei Christo. Nell’attuale circostanza la rassegna s’avvia con Yellow Store Front, una tecnica mista su masonite del 1965 riferibile al progetto di rivestire le vetrine dei negozi di New York; un’altra tappa importante è evidenziata da un collage del 1969 riferibile alla copertura di 2,4 chilometri di costa australiana corrispondente alla Little Bay situata a pochi chilometri da Sydney. Ma gli eventi più clamorosi si compiono a partire dagli anni Ottanta: due splendide matite e pastelli del 1983 e del 1985 (dove emerge la straordinaria perizia calligrafica di Christo, frutto degli anni giovanili trascorsi all’Accademia di Belle Arti di Sofia), riguardano la fasciatura del Pont Neuf di Parigi, testimoniata altresì da una grande foto dell’evento. E che dire dei quattro collages e tecniche miste, intitolati Wrapped Reichstag (ancora col concorso di una incredibile immagine fotografica), che testimoniano la copertura del Parlamento tedesco con 100.000 metri quadrati di lattiginoso tessuto in polipropilene? L’ultima impresa portata a termine è stata l’occupazione, nel febbraio del 2005, dell’oasi verde di Central Park, nel cuore di New York, grazie a una processione di 7.500 porte (The Gates) rivestite da una stoffa color zafferano a ridisegnare poetici percorsi. Naturalmente la Galleria Tega propone ai visitatori alcuni progetti di una simile impresa.