Al
Centro Luigi Pecci per l'arte contemporanea è visitabile "
Kids’
Riot - In The House of Lost Sound", installazione e video di Botto&Bruno
che intendono ridefinire l'attualità tramite la "frammentazione" delle
fotografie in tanti pezzi distinti in modo da essere ricomposti in opere che
sembrano quasi un puzzle.
Botto&Bruno hanno incentrato da oltre un
decennio la propria ricerca artistica sull’immaginario dello spazio urbano e le
loro opere sono ambienti in scala iperreale che catapultano direttamente lo
spettatore sulla scena, dei fotomontaggi che risucchiano dentro intere porzioni
di città in disfacimento.
Kids’ Riot,
visibile fino al 23 marzo
2008, è il video di una battaglia a colpi di scatole di cartone improvvisata
da bambini di strada, attori inconsapevoli che si affrontano e si scontrano
senza mai infierire l’un l’altro. Il tutto è ripreso da lontano e proposto in
bianco e nero con un montaggio rallentato, accompagnato da un crescendo musicale
hardcore che si conclude in un urlo liberatorio e un calcio metaforico al mondo
dei consumi e dei rifiuti prodotto dagli adulti.
In The house of lost
sound è invece l’installazione prodotta al Centro per l’arte contemporanea
Luigi Pecci, una costruzione paradossale composta da frammenti di edifici
preesistenti, fotografati e riprodotti in scala reale sulla superficie di un
parallelepipedo che s’inserisce in diagonale occupando parte dello spazio
interno e di quello esterno al piano terra del museo. Quella di Botto e Bruno
non è un’arte di memoria, che si rivolge a ciò che è stato, ma piuttosto un’arte
che apre varchi sulle pareti, che squarcia gli spazi chiusi di gallerie e musei
per dare la possibilità al pubblico di guardare ciò che accade intorno a noi.
di Alessia Vidili