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mercoledì 24 aprile 2024

''Mercoledì delle ceneri'', Ethan Hawke, Minimum Fax

14-01-2003
Ci risiamo. Un altro affermato personaggio dello star system che tenta la carta della letteratura. È questo il pensiero che salta subito in mente accostandosi a Mercoledì delle ceneri, seconda fatica letteraria del signor Ethan Hawke, professione attore. Poi, però, man mano che le pagine scorrono, ci si accorge che i pregiudizi iniziali vanno messi decisamente da parte. Ci troviamo infatti di fronte a un romanzo ben scritto, coinvolgente e dotato di una buona dose di classicismo moderno, per quanto a tratti non immune da alcuni “americanismi retorici”. L'impressione è quella di un road movie su carta stampata, per il taglio cinematografico e il dinamismo delle immagini, intriso di un classicismo rock quasi springsteeniano. Già l'incipit del libro che presenta il protagonista, Jimmy Heartsock, è straordinariamente simile a quello della “Racing In The Street” del Boss (“I got a '69 Chevy…”), e di springsteeniano nel romanzo c'è molto, quanto ad atmosfera e temi trattati: il rapporto conflittuale con la religione (che è poi voglia inespressa di spiritualità); le crisi di crescita dei due protagonisti quasi trentenni, Jimmy e sua moglie Christy; la difficile costruzione del rapporto di coppia; la voglia di dare un senso alla propria vita, nonostante la paura di non farcela e la sensazione di aver superato per sempre “la cosa più bella dell'essere giovani, l'essere promettenti”, come afferma lo stesso Heartsock; il desiderio di definire il proprio essere uomo, la propria virilità , cercando una terza via lontano dai cliché, dall'essere o monaco o fuorilegge. Proprio questa intensa voglia di definirsi spiritualmente, quest'aria introspettiva e realista allo stesso tempo, è il filo conduttore dell'intero romanzo. Difficile non affezionarsi ai due ragazzi e alle loro ordinarie nevrosi, seguendoli in un percorso che da Albany (N.Y.) li porta a Houston (Texas), luogo natale di Christy. I due passano indenni, è il caso di dirlo, attraverso un campionario assortito di umanità e vicende che culminano nel delirante soggiorno in una New Orleans quasi distrutta dai festeggiamenti del carnevale e nel successivo, quasi biblico, mercoledì delle ceneri, che sembra segnare l'inizio di una nuova vita. “La grazia è la capacità di accettare il cambiamento”, aveva detto un prete in gioventù a Jimmy e questa frase, intesa e applicata nella sua accezione più laica, in un contesto di apparente fatalismo meccanicista, è l'insegnamento fatto proprio dai due protagonisti, finalmente pronti a vivere davvero come coppia e non più come mera somma algebrica delle rispettive personalità e insicurezze.