Il pessimismo e la disillusione de "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo in scena da martedì 4 a domenica 9 marzo a Firenze, al teatro della Pergola. di Firenze. A portare in scena lo spettacolo, una "tarantella" in tre atti, il protagonista Luca De Filippo ed il regista di Francesco Rosi. Un cammino artistico, quello dei due, che dopo la commedia della grande speranza di "Napoli Milionaria" si cimenta ora con l’amarezza de "Le voci di dentro": da un'opera all'altra si avverte infatti il passaggio dalla speranza in un cambiamento della società e nel recupero dei valori etici e di solidarietà ad un sogno ‘in nero’ che nasconde il malessere della città e del Paese intero - un senso di mistero e di disorientamento che pervade tutta la rappresentazione. Così, quella che può sembrare una divertente commedia degli equivoci - il protagonista fa arrestare i vicini per l'uccisione di un amico in base ad un particolareggiatissimo sogno - diventa una acuta riflessione sull’uomo e le sue meschinità, sulla malvagità umana provocata dalle ingiurie vicendevoli che i sospettati rivolgono l’uno contro l’altro. Ritrattata la denuncia, viene messo in moto, in una rapida degenerazione, un meccanismo che svelerà le meschinità di tutti i personaggi coinvolti, e l'abbrutimento dell'uomo che ormai vede nell'altro un suo nemico. Un accumularsi di sospetti e di verità negate che risponde appunto alla tarantella: ballo disordinato, ritmico, pazzoide, che non ha slanci melodici e che tutti possono ballare. Mercoledì 5 marzo alle ore 17,30 sempre al Teatro della Pergola si tiene l'incontro con Luca De Filippo su "La drammaturgia di Eduardo De Filippo del dopoguerra", conduce Teresa Megale. Ingresso libero.