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mercoledì 24 aprile 2024

Gianni Biondillo incontra i Libernauti

01-04-2008

Lo scrittore Gianni Biondillo incontra gli studenti del Liceo Russell-Newton, all’interno delle iniziative collegate al concorso letterario Libernauta, riservato agli allievi delle scuole medie superiori della provincia fiorentina. Biondillo è uno fra i piu’ importanti giallisti della nuova generazione ed è presente nella quindicina dei libri segnalati con il suo ultimo romanzo “Il giovane sbirro”, edito da Guanda. All’incontro prenderà parte, nella veste di intervistatore, lo scrittore fiorentino Enzo Fileno Carabba. “Il giovane sbirro” è il suo quarto romanzo dopo le uscite di “Per cosa si uccide” del 2004, “Con la morte nel cuore” del ’05, “Per sempre giovane” del ’06. Biondillo, ideatore dell’ “Ispettore Ferraro”, milanese classe ’66, prima di essere scrittore, è architetto laureato al Politecnico come Gadda, professione che tutt’ora svolge. Ambienta i suoi noir tra Milano ed il suo hinterland, con preferenza per Quarto Oggiaro, dove è nato e dove ha risieduto per trent’anni. Una zona limite, di degrado: “E’ un quartiere sorto dal niente dove si è concentrata una moltitudine di persone gente che arrivava da aree geografiche molto differenti – spiega lo scrittore – quindi forte immigrazione e, di conseguenza, forti contrasti e contraddizioni”. Un quartiere popolare e popolano, senza servizi per i cittadini, un quartiere dormitorio. Ma Quarto Oggiaro è realmente come lo descrivi nei tuoi libri? “Molto di quello che racconto l’ho visto con i miei occhi. Spesso sono le cose più incredibili”. Considera i propri lavori “romanzi plebei”, che raccontano della “mala”: “Quando ero ragazzo ci si vergognava di dire di essere di quartoggiaresi”. Il linguaggio non è accademico, ma da strada. Il suo ispettore è un “uomo qualunque”, con un’emicrania pazzesca. La stessa dell’autore.

di Tommaso Chimenti