Ci sono anche gli spettatori nello spazio scenico di "
Sterminio", la commedia radicale di Werner Schwab che il Teatro delle Albe porta sul palco del
Fabbrichino di Prato, dal 10 al 22 marzo. Se il primo e il terzo atto sono un montaggio di contrasti luce-ombra, spettri generati dal movimento e dalla lotta, il secondo e il quarto sono congelati in una stasi da museo delle cere. E queste scelte diverse sono legate alle temperature di ciò che accade nei vari “appartamenti”, dove ogni spazio riflette oniricamente la natura dei suoi abitanti: quello viscerale dei Verme, quello torbido dei Kovacic piccoli borghesi, quello dove si consuma lo sterminio al veleno della strega-kapò Cazzafuoco, quello (lo stesso precedente, ma trasfigurato) dove si ricompone il quadretto condominiale con peonie e canzoncina di buon compleanno.
Tutti sono immersi in un'aura da incubo che scarta da subito ogni naturalismo per concludersi nell'iperrealistica fotografia di un sereno paesaggio montano: finale lieto, acido, obbediente alla definizione che l'autore ha dato di Sterminio, una “commedia radicale”. Sono previsti massimo 30 spettatori. La prenotazione è obbligatoria allo 0574/608501 - e-mail:
info@metastasio.it