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venerdì 29 marzo 2024

Il Museo Stefano Bardini riapre al pubblico

01-04-2009
Dopo anni di restauro e riallestimento il Museo Stefano Bardini ha riaperto al pubblico in una veste totalmente rinnovata. Stefano Bardini, formatosi come pittore, divenne alla fine dell’Ottocento “il principe degli antiquari”, ma anche famoso restauratore  di opere e architetture, fotografo d’avanguardia e collezionista. Influenzò profondamente collezioni pubbliche e private  di tutto il mondo e alcune soluzioni museografiche adottate da Bardini, come il “Blu” degli interni, sono state largamente imitate, ad esempio dai Jacquemart-Andrè a Parigi e da Isabella Stewart Gardner a Boston. Con grande intuito Stefano Bardini riscoprì e diffuse il gusto per le decorazioni architettoniche rinascimentali, la scultura in stucco e terracotta, gli antichi tappeti orientali, i bronzetti veneti, i cuoi, le cornici. Rispetto alle modifiche avvenute dagli anni ’20 ad oggi, legate più al progetto di un Museo Civico che alla figura del donatore, il nuovo allestimento recupera lo spirito della raccolta così come voluta dall’antiquario in vista del lascito al Comune di Firenze avvenuto alla sua morte, nel 1922. Non resta quindi che tornare in questo museo fiorentino per ritrovare i suoi capolavori, come la Carità di Tino da Camaino, la Madonna dei Cordai di Donatello, il San Michele Arcangelo di Antonio del Pollaiolo, l’Atlante del Guercino, i disegni del Tiepolo e molti altri ancora. Oltre ad ospitare la raffinata  collezione di opere d’arte antica e rinascimentale, il museo espone importanti testimonianze della storia di Firenze tra le quali il famoso Porcellino, scultura in bronzo di Pietro Tacca, realizzata nel 1620 per decorare la loggia del Mercato Nuovo a Firenze.