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giovedì 25 aprile 2024

Super-sorveglianza per il Biancone

23-04-2009
La tecnologia più avanzata per proteggere il Biancone dagli atti vandalici. Partirà a breve il progetto realizzato grazie alla collaborazione con l'Università di Siena per sorvegliare la Fontana del Nettuno in piazza Signoria. Il monumento è stato più volte oggetto di incursioni e danneggiamenti, come nel 2005, quando fu staccata una mano della statua nel tentativo di salirci sopra. In questi casi la tecnologia sul mercato non si è dimostrata adatta per una situazione particolare come quella della fontana del Nettuno. Una situazione che deve fare i conti oltre che con la classica intrusione anche con elementi che possono disorientare i tradizionali sistemi: per esempio il volo degli uccelli, i lampeggianti delle auto delle forze di polizia e di soccorso, l'ingresso di piccoli animali incustoditi che risultano molto frequenti in un contesto come quello di una piazza. E infatti i sistemi tradizionali, in passato, hanno dimostrato la loro inefficacia generando una quantità di falsi allarmi tale da renderli nella pratica inutili. Per questo l'Amministrazione ha preso contatti con il dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Siena, dove erano già in corso ricerche avanzate nel settore. Questo rapporto si è consolidato dando vita a un progetto assolutamente innovativo di sorveglianza applicabile ai diversi contesti dei monumenti cittadini. Il sistema utilizza moderne telecamere mobili ad alta velocità (speed dome) coadiuvate da telecamere fisse. In particolare una telecamere nadirale (che cioè inquadra la fontana da un punto di vista verticale da un'altezza di oltre 40 metri) e due telecamere speed dome. Normalmente la telecamera nadirale inquadra la fontana e in caso di intrusione nell'area vietata, sulla base di sofisticati algoritmi di elaborazione delle immagini, localizza gli intrusi e fa scattare l'allarme. A questo punto in automatico (ma tutto è visibile da una postazione all'interno del corpo di guardia della Polizia Municipale di Palazzo Vecchio dove scatta l'allarme) le due telecamere speed dome vengono orientate e fatte zoomare nella zona dell'intrusione in modo da avere una immagine ad alta risoluzione dell'intruso. Le telecamere mobili, oltre a registrare l'evento, riescono a identificare il volto della persona e se necessario la seguono negli spostamenti. Questo consente di scartare, in assenza di un volto e quindi di una intrusione umana, l'allarme innescato dalla telecamera nadirale riducendo di conseguenza i falsi allarmi. Il sistema è in grado di scegliere la telecamera giusta per avere l'inquadratura migliore ed è predisposto per gestire l'ulteriori apparecchi che potranno essere installati. Inoltre gli agenti del corpo di guardia di Palazzo Vecchio possono, in caso di allarme, accendere due fari che illuminano la fontana (utili ovviamente di notte) e avvisare l'eventuale intruso attraverso due altoparlanti (ma è possibile anche riprodurre messaggi registrati). Questo sistema che sta per entrare in funzione può essere migliorato ulteriormente con un terzo elemento. Si tratta di sensori che potranno essere installati sotto le pietre dell'area chiusa che delimita la fontana: sensori capaci di percepire la pressione e quindi la presenza di persone. Così intelligenti da distinguere, sulla base appunto della pressione, se si tratta di una persona, di un animale o di un oggetto. I sensori potranno essere collocati sotto le pietre al momento in cui verranno effettuati i lavori di rifacimento della pavimentazione.