"
Io sono il vento" è in prima assoluta il
9 ottobre al
Teatro della Limonaia di Sesto al Festival Intercity Oslo. Lo
spettacolo di
Jon Fosse "Io sono il vento", regia di Runar Hodne con
Francesco Acquaroli e Riccardo Naldini, mette in scena il
dialogo fra due
uomini, il primo presumibilmente morto e il secondo in cerca del motivo per cui
l’altro abbia deciso, ad un certo punto della vita, di mettere fine alla propria
esistenza. In che modo quest’uomo ha iniziato a vedere la morte, l’auto
eliminazione, come unica soluzione? L’incomprensibilità di questo gesto estremo,
però, fortunatamente, non è solo legata alla fine di una esistenza, non rimane
un gesto fine a se stesso;
l’uomo in vita, infatti, attraverso questo
dialogo immaginario,
riesce a capire molto più in profondità il senso della
vita. Questa versione di "Io sono il vento" esprime, in modo più esplicito
rispetto al precedente allestimento,
le tematiche dell’esplorazione della
dialettica tra la razionalità della vita terrena e gli aspetti assolutamente
irrazionali della morte. "Io sono il vento" si svolge in una barca pensata,
chiaramente immaginaria - spiega Jon Fosse introducendo lo spettacolo - e anche
l´azione é pensata, non deve essere rappresentata, ma immaginata. Questa
negazione può servire come esempio della complessa e diabolica natura delle
poetiche dell’autore.
È teatro e non teatro allo stesso tempo; è da qualche
parte, ma non in uno spazio fisico definito; i personaggi esistono ma, solo
come pura immaginazione.
La drammaturgia di
Fosse si interroga su
questioni centrali del teatro moderno, connesse all’identificazione e alla
rappresentazione. Le sue opere, per essere comprese, richiedono
l’acquisizione di un diverso approccio al modo di fare teatro.
Info:
www.teatrodellalimonaia.it