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sabato 20 aprile 2024

''Macchina e Macchinismo nell’arte contemporanea'' di A. Scappini

13-04-2010
Mercoledì 14 aprile alle ore 18.00 al Museo Marino Marini, Maria Grazia Messina, docente ordinario in Storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Firenze e Alberto Salvadori presenteranno il libro "Macchina e Macchinismo nell’arte contemporanea" di Alessandra Scappini, pubblicato da Edizioni Mimesis. Il volume presenta uno studio sull’influenza della macchina e del macchinismo nelle esperienze artistiche contemporanee, esaminando idee ed atteggiamenti attraverso riferimenti a scritti e testimonianze di artisti e teorici, che diventano modelli emblematici nell’analisi di opere delle varie correnti e dei molteplici nuclei di ricerca così da proporre al lettore un ampio repertorio iconografico esemplificativo delle diverse posizioni e concezioni creative presente anche nel CD allegato al volume. Un testo che prende spunto dall’invenzione della macchina e dall’innovazione tecnologica ripercorrendo in un excursus dall’ottocento ai giorni nostri le sue implicazioni nell’immaginario individuale e collettivo relative al rapporto tra natura e artificio, creatività e tecnica, artigianato e industria, estetica e funzione, arte e scienza, produzione seriale e unicità dell’opera, manualità e ready made, creazione e applicazione pratica sulla base di comportamenti diversificati di rifiuto, esaltazione, assimilazione, assuefazione, accettazione, ironia che emergono dallo scenario dei movimenti del XIX secolo alle avanguardie storiche del XX, e dalle neoavanguardie ai tempi attuali. Con il supporto di teorici di rilievo che si sono interessati in passato alla civiltà delle macchine, da Giedion a Klingender, da Banham a Francastel, da Benjamin a Hauser, considerando gli svolgimenti del tema, sono proposti secondo una cronologia generale aspetti e problemi che si innestano nella fantasia dei romantici, nella verità naturale dei realisti, nella visione ottica degli impressionisti, nell’enigmaticità visionaria dei simbolisti, per scandagliare successivamente le questioni che si manifestano in seno alle prime avanguardie del novecento, dal cubismo all’espressionismo, relative al parallelismo con gli apporti scientifici ed alla vita della metropoli industriale, proseguendo con la celebrazione futurista dell’universo meccanico, e con gli apporti produttivisti e formalisti delle avanguardie russe e delle esperienze neoplastiche. La disamina continua focalizzandosi sulla dissacrazione ironica del macchinismo nel dadaismo, new dada e nouveau réalisme e sulla negazione totale del tecnicismo propria della metafisica, del surrealismo e delle ricerche informali ed espressioniste astratte, per trattare di seguito l’implicazione della serialità meccanica nell’american way of life della pop art. Lo studio si conclude con un’indagine sul recupero della tecnica in relazione alle scienze logiche nell’optical art e nelle ricerche minimaliste in concomitanza all’impostazione tautologica delle esperienze concettuali fino agli esempi recenti del mondo elettronico tramite la fotografia digitale e la videoarte. Si distingue rispetto a trattazioni quasi esclusivamente orientate a cogliere i nessi della macchina e del macchinismo con il design e l’architettura, che nel volume sono accennati per completare un quadro esplicativo concentrato essenzialmente sull’espressione artistica contemporanea, considerando anche le suggestioni che derivano dalla concomitanza del centenario dell’avanguardia futurista ormai concluso, ma che, a maggior ragione, ha generato riflessioni per approfondire la ricerca. Per informazioni: www.museomarinomarini.it