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giovedì 18 aprile 2024

''Prenditi cura di me'' di Francesco Recami

28-04-2010
Mercoledì 28 aprile alle ore 18.00 presso i locali della libreria Edison di Firenze sarà presentato il libro "Prenditi cura di me" di Francesco Recami, coordina l'incontro Fulvio Paloscia, letture di Julie Anne Anzilotti. Una madre e un figlio in un rovesciamento di ruoli che sconvolge le loro vite. Vivono insieme a Firenze, in una casa che rappresenta tutte le loro certezze. La madre accudisce quel figlio fragile e non più giovane, ma improvvisamente le cose cambiano e il figlio si ritrova la responsabilità della madre, resa invalida da un ictus cerebrale. Fino al giorno prima era ancora la madre che si sentiva la responsabilità di questo ragazzo quarantenne, cui la vita ha presentato diverse difficoltà. Di fronte alla nuova situazione il figlio non è preparato, come nessuno lo è, non è preparato soprattutto all'idea di passare il resto della sua vita attiva dietro alla madre. Ma qualcosa si deve fare e piano piano le cose migliorano. Prenditi cura di me è la storia di una guarigione, graduale ma effettiva, eppure infelice. Un romanzo duro sulla condizione degli anziani, sui loro rapporti con i figli e in generale con le generazioni più giovani, e con la malattia, la città, il sistema sanitario e quello dell'assistenza, che in Italia, e solo in Italia, ha preso la strada della collaboratrice domestica a domicilio, ovverosia della badante. Un personaggio nuovo, oscuro, provvisorio, cui le generazioni più giovani delegano la cura degli anziani ed il periodo che li separa dalla morte. Una sorte di posteggiatore, molto spesso abusivo e clandestino. Firenze ne è la protagonista, una Firenze diversa da quella delle cartoline, che ha il sistema arterioso, quello delle strade ingorgate e degli svincoli autostradali, trombizzato, e quello nervoso degenerato, in analogia con i sistemi arteriosi e nervosi della protagonista anziana. Ambulanze, ingorghi, chiese conciliari e tralicci sono i puntini luminosi sulla carta della città: rispettivamente si muovono e stanno fermi, un paesaggio fluido e flebile, come quello delle anime dei personaggi. Ma anche il deserto, il pantano, il corridoio di un reparto ospedaliero, le luci gialle agli svincoli autostradali, possono essere paesaggi poetici. Per informazioni: www.libreriaedison.it