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giovedì 28 marzo 2024

Gli scatti di Harri Peccinotti in mostra alla Tethys Gallery di Firenze

14-06-2011
La Tethys Gallery di Firenze (via Maggio, 58r) ospita a partire dal 14 giugno fino al 4 luglio 2011 una selezione degli scatti più significativi di Harri Peccinotti (Londra 1935), il fotografo inglese che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato per sempre la rappresentazione del corpo femminile. Fu il primo ad utilizzare modelle nere per i suoi scatti e, in un celebre calendario Pirelli del 1968, ambientato sull’isola tunisina di Djerba, per la prima volta fotografò il capezzolo di una donna. Personaggio profondamente eclettico, Harri Peccinotti fu musicista, ideatore di copertine discografiche e letterarie, reporter, art director (tra gli altri di Flair e Vanity Fair), pioniere e trendsetter. La sua storia è raccontata nel libro "H.P. Harri Peccinotti”, pubblicato nel 2008 da Damiani Editore. Le sue immagini sono sorprendenti: dall'indimenticabile girasole pubico del calendario Pirelli a tutte le labbra "rosso fuoco" sulle storiche copertine della Penguin. Il suo lavoro rivoluzionario influenzò fortemente l’immaginario dell’epoca: le sue modelle di colore, come le allusioni al sesso che seppe completamente reinventare, misero sottosopra il mondo della fotografia di moda e ribaltarono letteralmente l'immagine della donna. Erano gli anni Sessanta e le riviste femminili insistevano ancora suitemi della famiglia e della vita domestica, quando Peccinotti, nel 1965, creò Nova, un nuovo magazine, forse il più rivoluzionario dell’epoca, destinato alle donne appartenenti al mercato A.A. (Above Average income and intelligence, ovvero con Reddito e Intelligenza superiori alla media). La rivista trattava di filosofia, di arte, di sociologia e di politica. Era ricca di scrittori sagaci e di immagini dirompenti firmate e scelte dal suo art director: corpi bellissimi e imperfetti catturati dentro una sensualità mai vista prima, raccontati dentro il fascino della loro aggressività. La grafica, innovativa, attingeva alla psichedelia, alla cultura underground e rivoluzionaria dei favolosi Sixties. Come se non bastasse, Pecinotti fu anche inventore del font originale (Nova appunto) che contraddistinse il magazine e che è oggi tra i più noti. Suo è anche il restyling del quotidiano francese Le Matin durante gli anni ’70. In questa mostra attraversiamo 40 anni di storia della fotografia dove sono le donne e la loro bellezza a trionfare. “Amo la natura in tutte le sue forme. E le forme più belle, in questo mondo imperfetto, saranno sempre quelle delle donne.” Così dichiara Peccinotti con quell’aria carismatica, geniale e un po’ distratta e con quella fisionomia caratterizzata dalla lunga barba bianca. Un viaggio affascinante attraverso l’evoluzione della fotografia di moda, una riflessione sui cambiamenti dell’estetica che essa ha contribuito a creare. Nato a Londra nel 1935, Harri Peccinotti abbandona gli studi a quattordici anni. Durante l’adolescenza disegna alcune copertine di dischi per la Esquire Records. Negli anni Cinquanta lavora come fotografo pubblicitario, per approdare nel 1963 all’art direction di Vanity Fair Uk. Nel 1965, insieme al giornalista Dennis Hackett, crea Nova Magazine, rivista che intercetta i cambiamenti del gusto e del costume attraversati dall’Inghilterra in quegli anni. Come fotografo di moda pubblica su Elle, Vogue, Harper’s Bazar, Queen, la tedesca Twen, Adam e Town, lavorando contemporaneamente come fotoreporter, soprattutto per il settimanale francese Le Nouvel Observateur. Nel 1968, di ritorno da un reportage in Vietnam, viene scelto da Derek Forsyth, art director di Pirelli, per realizzare il famoso calendario, di cui firma anche l’edizione successiva. Negli anni seguenti si dedica soprattutto al reportage etnografico in giro per il mondo, e pubblica numerosi libri con la collaborazione di Derek Birdsall. Oggi continua la sua attività di fotografo tra moda, reportage e pubblicità, ed è consulente fotografico del Nouvel Observateur. Per informazioni: www.tethysgallery.com