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venerdì 29 marzo 2024

''L’arte di abitare la terra'' di Ugo Tonietti alla libreria Melbookstore Seeber

11-11-2011
Venerdi 11 novembre 2011 alle ore 18.00 alla libreria Melbookstore Seeber (via de’ Cerretani, 16r - Firenze) sarà presentato il libro "L’arte di abitare la terra" di Ugo Tonietti, partecipano con l’autore Pietro Laureano, architetto e urbanista, Luisa Rovero docente della facoltà di Architettura Università di Firenze. Coordina Donatella Coccoli, direttore responsabile di Left. In viaggio sulle piste polverose del Maghreb, tra il Sahara e il Sahel, fino all’Afghanistan, alla ricerca di forme “perdute” dell’abitare: le architetture in terra cruda del Nord Africa, oggi in grave pericolo di estinzione, testimonianze di culture antichissime e misteriose minacciate dall’incedere della “modernità”. E’ il racconto di un’avventura iniziata quasi per caso, “L’arte di abitare la terra” (L’Asino d’oro edizioni, pag. 250 - Euro 27) di Ugo Tonietti, architetto, professore di Scienza delle costruzioni della Università di Firenze, libro che verrà presentato in anteprima nazionale nel capoluogo toscano venerdì 11 novembre 2011 (Libreria Melbookstore, via de’ Cerretani 16/r, ore 18.00). Corredato da un ricco apparato fotografico, il volume (l’uscita nel resto d’Italia è prevista il 24 novembre) trae origine dalle spedizioni in zone remote del Nord Africa alle quali Tonietti partecipa per conto della università e di organismi internazionali, tra i quali l’Unesco: l’obiettivo è il recupero e la salvaguardia di antiche costruzioni in materiali tradizionali, in particolare in terra cruda della quale si fa ancora oggi un uso concreto. Circa un terzo della popolazione mondiale vive infatti in case fatte di terra, realizzate per lo più mediante l’impiego di mattoni crudi essiccati (‘adobe’). La medina di Chefchaouen nell’Alto Marocco, i borghi fortificati delle valli del Drâa e del Dadès, gli splendori di Djenné, città di fango nel Mali, la cittadella “in sale” dell’oasi di Siwa in Egitto, la moschea di Hâji Piyâda nel nord dell’Afghanistan, il vasto complesso ipogeo di Lalibela in Etiopia: all’esplorazione architettonica sul campo di siti in aree tra le più appartate del globo, segue nel libro una parte dedicata alla ricerca di un originario modo di “stare al mondo”, l’abitare senza costruzioni di popolazioni vissute nel Neolitico. Tonietti narra le tappe di avvicinamento e la “scoperta” negli altipiani sahariani del Tassili degli Ajjer di un insediamento umano risalente a circa ottomila anni fa le cui tracce sono testimoniate da immagini rupestri a colori diffuse su un territorio di decine di migliaia di chilometri quadrati. E’ in particolare un dipinto che raffigura alcune fanciulle tuareg che danzano felici a colpire l’autore, tanto da paragonare l’opera a “una sorta di inno alla gioia ante litteram, protetto per millenni dall’aspro deserto del sud algerino”. “Le ragazze di Jabbaren”, questo il nome della rappresentazione neolitica, diventa nel libro il simbolo di un’immersione alla radice dell’abitare: attraverso culture e modi di stare, risiedere, attraversare e ‘vivere’ il mondo (e la natura) da esseri umani, distanti e diversi da quelli sperimentati quotidianamente e coltivati dal nostro immaginario. Ma allo stesso tempo di estrema attualità. “Addirittura si assiste a movimenti evoluti nei paesi sviluppati che, sulla scia della crisi energetica e di riflessioni attorno al tema della sostenibilità, cominciano a riproporre la terra come materiale nobile, da riscoprire e da suggerire, naturalmente con criteri, immagini e consapevolezza contemporanei”, spiega nell’introduzione Ugo Tonietti autore anche di alcuni reportage sulle sue esplorazioni per il settimanale Left. Per informazioni: www.melbookstore.it