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venerdì 26 aprile 2024

Mostra dedicata a Ugo Marano alla Galleria OTTO luogo dell’arte

02-02-2012

Da giovedì 2 febbraio a Firenze la Galleria OTTO luogo dell’arte inaugurerà il 2012 con una mostra dedicata a Ugo Marano, artista recentemente scomparso, apprezzato da pubblico e critica per la sua concezione di arte totale in cui si fondono cultura, filosofia ed espressione creativa. Gillo Dorfles lo ha definito “artista del nuovo secolo, capace di riflessione simbolica e concettuale ma anche di sofisticata perizia artigianale, in un nuovo trionfo della manualità”. In mostra sculture in ferro e terracotta, ceramiche e disegni realizzati negli anni '80, periodo di intensa collaborazione con Agneta Holst, anima della storica galleria milanese Megalopoli, oggi tra le più importanti collezioniste italiane dell'artista campano. Dopo le ultime due mostre "Oh! Nirica" e "Gadget", che hanno coinvolto numerosi artisti chiamati a progettare in esclusiva per OTTO oggetti di design unici realizzati con la collaborazione di maestri artigiani, Olivia Toscani Rucellai aprirà il nuovo anno di esposizioni con una personale dedicata a Ugo Marano, artista conosciuto negli anni Ottanta quando, ancora adolescente, collaborava con la madre Agneta Holst nella galleria milanese Megalopoli, crocevia di artisti di fama internazionale chiamati a realizzare oggetti di uso quotidiano. Questa mostra, oltre a un tributo alla lunga amicizia personale e al sodalizio artistico durato oltre trent'anni, è un dovuto omaggio alla sua arte che rispecchia perfettamente il connubio tra creazione artistica e lavoro artigianale, che è alla base anche del progetto di OTTO. Infatti, Ugo Marano si è avvicinato negli anni a molte realtà manifatturiere artigianali come la modellazione della ceramica e la lavorazione del ferro e del legno, con la volontà di riscoprire forme di manualità tradizionali risalenti talvolta agli albori della civiltà. Dopo studi accademici, dal 1966 al 1972 Marano lavora con i ceramisti di Vietri impiegando la propria arte nel rinnovo dell’attività di piccole aziende locali. Nello stesso periodo realizza sculture in ferro in cui esprime alcune caratteristiche dell'informale. Superando il concetto di funzionalità dell'oggetto, Ugo Marano utilizza l'argilla per esternare creatività e libertà d'espressione che si manifestano in figure fantastiche e opere prive di qualsiasi utilità pratica. Emerge così un nuovo modo di vivere l'opera d'arte non più come strumento con cui arricchire luoghi pubblici o privati ma oggetto che l'individuo deve vivere per coglierne gli aspetti più nascosti. Tema centrale della sua arte è il mare, di cui fin da piccolo ha contemplato la profondità e la vastità osservandolo dalla sua casa di Cetara. Il senso di libertà generato in lui dall'ambiente marino e la lucentezza dei giochi cromatici delle onde si fondono nelle sue creazioni dove l'acqua, elemento primordiale per eccellenza, viene plasmata insieme alla creta, simbolo della cultura salernitana. Negli anni Ottanta riesce ad imporsi nel panorama del design e delle attività urbanistiche volte a rivalutare la zona di provenienza. In questo periodo, grazie a Tarshito, conosce Mauro Lovi e successivamente Agneta Holst per cui realizza La sedia del pensiero dove la lavorazione del ferro si fonde con il mosaico. Inizia così un sodalizio, ereditato poi da Olivia Toscani Rucellai, che durerà fino alla sua recente scomparsa. Per informazioni: www.ottoluogodellarte.it