Giovedì 5 dicembre 2024 alle ore 20.00, Thomas Dausgaard, al suo debutto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in piazza Vittorio Gui, arriva sul podio della Sala Zubin Mehta alla guida dell’Orchestra Giovanile Italiana per la Sinfonia n.5 di Anton Bruckner. Composta tra il 1875 e il 1876 e ritoccata, come consuetudine dell’autore, nei due anni seguenti, la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore si pone al centro della produzione sinfonica di Anton Bruckner. Da poco più di un decennio il mite musicista austriaco aveva lasciato il silenzio delle abbazie di provincia, dove si era fatto le ossa come organista, per tentare la via del sinfonismo nella capitale. Ma sono anni difficili per Bruckner: l’ambiente musicale viennese gli è ostile e molti dei suoi lavori non vengono eseguiti. Sembra che niente basti a renderlo gradito al pubblico e alla critica - che mai ne comprenderà a fondo la grandezza finché sarà in vita - nonostante fuori patria sia osannato come il più grande organista del suo tempo e abbia anche ottenuto la prestigiosa cattedra di armonia e contrappunto al Conservatorio di Vienna. Ma Bruckner non si perde d’animo e continua a vergare fiumi di note per le sue imponenti architetture sinfoniche. La Sinfonia n. 5 era da lui stesso considerata il proprio capolavoro nell’arte del contrappunto e ascoltandola se ne ha assoluta conferma. Strutturata in quattro movimenti, preceduti da un Adagio introduttivo, la sinfonia è costruita su una fitta trama polifonica che trova la sua massima espressione nei movimenti estremi. Il Finale, soprattutto, è la celebrazione massima della complessa arte di combinare più melodie contemporaneamente. Qui Bruckner non risparmia su nulla: un’introduzione retrospettiva dei temi principali dei movimenti precedenti - su modello della Nona di Beethoven - tre temi elaborati in contrappunto e una doppia fuga sul terzo tema che sfocia in una conclusione magniloquente a piena orchestra.